Durante il tour di Etaing Piceno di cacciannanz ne abbiamo mangiata tanta, ne abbiamo assaggiate più versioni accompagnate da un bicchiere di birra, al birrificio artigianale le fate, come antipasto all'agriturismo Case rosse e come merenda presso i vigneti Vallorani.
La cacciannanz è una focaccia con l'impasto del pane e un un goccio di olio tipica delle Marche del sud e della provincia di Ascoli, che deve il suo nome al fatto che veniva usata per capire se il forno era sufficientemente caldo per infornare il pane: era quella che veniva infornata e tirata fuori prima (cacciata dal forno innanzi) e se riusciva bene, si cuoceva come doveva, allora si poteva infornare il pane. La ricetta della cacciannanz che vi propongo è quella della Degusteria del gigante, uno squisito ristorante gestito da Sigismondo gaetani, dove abbiamo cenato con un menù tutto a base di Anice verde di Castignano. Io ho apportato qualche modifica alla ricetta...Nella sua versione originale la trovate da Marina, che ha partecipato con me al tour.
- Ingredienti -
(per 4 porzioni)
- 350g di farina 0 per pizza o focaccia
- 220g di acqua
- 7g di sale fino
- 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
- 1g di lievito di birra secco
- olio extravergine di oliva
- sale grosso
- 1 spicchio di aglio fresco
- Procedimento -
nel boccale dell’impastatrice o in una scodella (se impastate a mano), unite la farina con il lievito, mescolate e poi aggiungete il sale e mescolate di nuovo. Versate ora il cucchiaio di olio e poi l’acqua, tenendone da parte 10g.
Impastate a bassa velocità fino a che avrete ottenuto un composto liscio e omogeneo, aggiungete i 10g di acqua aggiuntivi se l’impasto li prende, poi alzate la velocità a media e portate a incordatura (ci vorranno all’incirca 20 minuti).
L’impasto della cacciannanz dovrà risultare liscio elastico e semi lucido e si staccherà dall’impastatrice avviluppandosi attorno al gancio e staccandosi da pareti e fondo, o, se impastate a mano dal piano di lavoro.
Ungete un contenitore e metteteci l’impasto, segnando a che altezza arriva in modo da poter verificare la crescita.
Chiudete il contenitore e lasciate lievitare in un posto tiepido per 1 ora – 1 1/2, dopodiché riponete in frigo per minimo 12 ore.
Trascorso il tempo di riposo in frigo, l’impasto dovrebbe essere raddoppiato (se non è raddoppiato o quasi lasciatelo a temperatura ambiente finché l’avrà fatto); sgonfiate l’impasto, formate un palla e lasciatelo riposare 20 minuti coperto d un panno, poi stendetelo in una teglia che avrete spolverato con della semola e lasciate raddoppiare di nuovo dopo averlo coperto con un canovaccio e una busta di plastica.
Condimento e cottura della cacciannanz
Al raddoppio, condite la cacciannanz con un paio di cucchiai di olio, con il rosmarino tritato, con pezzettini di aglio fresco tritato e sale grosso. Infornate a 240° per circa 20 minuti appoggiando la teglia su una griglia e non sulla leccarda.
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20 commenti sul post:
“La cacciannanz, focaccia marchigiana all’aglio”
E' sempre il momento giusto per la cacciannanz!!! Che voglia! 🙂
Bellissima la sua storia, che non conoscevo. E poi è davvero buona quetat focaccia!
spettacolare! io adoro la cacciannanz
praticamente il termometro naturale per il forno…che forte, e che buonaaa, io avrei fatto il bis il tris e oltre, ciao carissima e buona giornata
favolosa!!!
(io poi adoro le storie dietro ai nomi di un piatto!)
Avevo letto in qualche rivista e sentito parlare dai nonni di mio marito di questa prova "buonissima" per testare la temperatura del forno a legna… pensa che la zia (sempre di mio marito..) quando fa il pane ancora segue questa tradizione..
bellissime le foto e chissà che delizia!
Federica
ma dev'essere buonissimaaaa!!!
voglia di cacciannanz!!!!! la devo rifare anche io!! :O
Squisita… come tutte le ricette antiche e fatte con pochi ingredienti, ma condite con tanto amore e pazienza….
Ciao, Tatiana
Questo gesto ancora lo rivedo nei miei ricordi….mia nonna la faceva sempre questa "crescia" focaccia e noi nipoti eravamo prontissimi a riceverne un pezzo caldo e profumato…che bontà…grazie mi hai riportato alla mente un bellissimo ricordo.
Cacciannanz tutta la vita, altroché!!! 🙂 La prossima volta la provo con l'aglio, un bacio
@Ale: cacciannanz forever…:)
@Arianna: carina vero al storia?
@patatina: ah, la conoscevi???
@Caterina: sì, infatti anche da noi è finita subito!!
@Rosa: anch e ame piace tanto sapere i retroscena o le storielle delle ricette
@Federica: ma che bello che ancora la zia di tuo marito segua la tradizione!
@elisabetta: lo è!
@Cran: aspettiamo la tua versione!! 🙂
@Tatiana: hai ragione! Less is more…
@Donatella: mi fa un gran piacere aver riaperto un cassettino dell tua memoria!!
@Marina: sì Mari, falla con l'aglio…E' di un buonoooooo!!!
anice verde di Castignano
Ops, hai ragione, ho sbagliato a digitare…E ci sono pure stata a Castigano!
*castignano
Ma dai che forte sta focaccia!! Grazie che racconti anche la storia delle ricette.. mi piace molto!!
Sicuro la provo!!!! E ti faccio sapere 🙂
Un abbraccio Martina, passato il raffreddore??
Carlotta
Ancora sono raffreddata…:P Mi fa piacere che hai apprezzato la storia delal ricetta…Carina no?
Si,mi piace per tutte le ricette, sapere la loro storia.. Come sono nate.. Come venivano fatte un tempo.. Mi sembra di poter "tornare un pò indietro nel tempo" e rivivere qualcosa ecco 🙂
Buona domenica Marti!
Il sale sempre lontano dal lievito
lo so, lo so, Grazie 🙂