Questo dolce era da un po' che volevo provarlo perché mi incuriosiva.
Mi incuriosiva il fatto che sia un dolce della tradizione e mi piacevano i cenni storici che ne spiegano il nome.
Il bonèt (si pronuncia bunèt) è forse il dolce più tipico del Piemonte e in particolare delle Langhe e ha origini molto antiche. Alcuni documenti ne attestano l'esistenza già nel XIII secolo! sull'origine del nome esistono più ipotesi, ma due sono quelle più accreditate. L aprima ipotesi sembra riferirsi al fatto che questo dolce veniva cotto in uno stampo a forma di bonèt ëd cusin-a, ovvero cappello da cucina o cappello da chef. La seconda ipotesi invece - quella ritenuta più plausibile soprattutto nelle Langhe, è che il bonèt si chiami così, perchè veniva servito alla fine di un lauto pasto e quindi come cappello a ci ciò che si era mangita fino a quel momento. In effetti c'era l'abitudine, prima di uscire di casa o da un locale di infilarsi, come ultimo indumento, il bunèt, il capello.
Il bonèt è una sorta di creme caramel al cacao, valorizzato dagli amaretti, molto buono e gustoso. Decisamente è un dolce che va provato. La ricetta è liberamente tratta da qui
Il bonèt delle Langhe piemontesi
Ingredienti:
per 10 bonèt in stampi da creme caramel
4 uova
150g di zucchero
11/2 cucchiaio di pasta di nocciole (facoltativo)
25g di cacao amaro
1 cucchiaino di caffè leofilizzato
2 cucchiai di rum
80g di amaretti
1/2l di latte intero (io ho usato latte di riso)
per il caramello:
80g di zucchero
1 cucchiaino di glucosio o qualche goccia di limone (facoltativi)
2 cucchiai di acqua
Preparazione:
in una ciotola mescolate, con una frusta le uova, lo zucchero e il cacao, cercando di far sciogliere lo zucchero, ma senza montare il composto e senza incorporare aria. Aggiungete ora il caffè liofilizzato, la pasta di nocciole e il rum. Mescolate.
In una casseruola, portate a ebollizione il latte con dentro gli amaretti. Spegnete il fuoco e con un cucchiaio di legno rompete gli amaretti grossolanamente. Unite il latte (nel mio caso latte di riso) al composto con le uova e mescolate con la frusta senza facendo attenzione a non incorporare aria. Normalmente gli amaretti vengono tritati finemente ed aggiunti al composto con le uova, ma in questo modo rimangono dei pezzettini che danno sapore e variano un po’ la consistenza del bonèt.
Ora preparate il caramello. Mettete lo zucchero in una padella con l’acqua e con il glucosio o il succo di limone (che prevengono al cristallizzazione dello zucchero). Cuocete finché si sarà formato un caramello ambrato scuro. Non fatelo diventare troppo scuro perché altrimenti diventerà molto amaro…se aggiungete il glucosio o il limone, di tanto in tanto potete mescolare con un cucchiaio di legno, altrimenti non mescolate il composto o lo zucchero cristallizzerà: al limite ruotate di tanto in tanto la padella.
Una volta pronto il caramello versatelo negli stampini in modo che formino un strato di qualche millimetro sul fondo, poi versateci il composto al cacao. Sistemate gli stampini su una teglia da forno con i profili alti e versate dell’acqua bollente nella teglia in modo che arrivi fino a metà dell’altezza degli stampini. Portate il forno a 170° e infornate per 1 ora.
Meglio ancora sarebbe cuocere per un tempo superiore a temperatura più bassa. fate attenzione che ‘acqua nella teglia non bolla.
Una volta cotti i bonèt, fateli raffreddare completamente prima di servirli. Per sformarli, passate la lama del coltello lungo i bordi e poi capovolgeteli su un piattino.
Il giorno dopo sono molto più buoni.
Se preferite, invece che in stampini monoporzione, cuocete in uno stampo tipo plumcake.
28 commenti sul post:
“Il bonèt delle Langhe piemontesi”
mi piace molto questo dolce tradizionale! Vorrei provarlo prossimamente! 😉
Conosco questo dolce ma non l'ho mai fatto. Deve essere di una bontà unica!
classico ottimo dolce che riscontra sempre grande successo!!
ciao
Ma quante squisitezze riesci a produrre (e fotografare, soprattutto) ogni giorno?
Favoloso, da fare! Assolutamente.
Ciao, Tatiana
che bello aver trovato questo dolce da te…
da un po' pensavo di cercarne la ricetta per farlo, in onore delle mie origini mezze piemontesi (poco vissute perchè sono nata e cersciuta in Veneto).
sono felice di averlo trovato qui, davvero! un incentivo per, finalmente, farlo.
e poi…che belle le foto!!!
è uno dei dolci preferiti che scelgo quando vado al ristorante , peccato che alcune volte sembra slavato oppure resta amaro, certo è che bisogna saperlo fare, ci provo con la tua ricetta, grazie Martina
Sì, la tua ricetta è proprio ben fatta! e poi non avevo mai provato con il glucosio per il caramello… da tenere in mente!
Nella cucina piemontese è in assoluto il dolce che preferisco. Da buona piemontese l'ho assaporato molteplici volte e ti faccio i complimenti per la maestria con cui l'hai preparato e ce ne hai parlato. Complimenti!!
Sei unica cara Martina..
Buonissimo il tuo bonet.
mi piacerebbe affondare subito un cucchiaio.
Inco
Non so, ma tutto quello che prepari mi affascina. Hai un talento unico per farmi sentire lì, in cucina, rilassata…accanto a quel che cucini, curiosa e ammaliata.
Ma che bella cosa che mi hai detto…Questo è una gran successo, ricetta a parte!!
è la pura verità! commento poco perchè son sempre di fretta ma passo sempre e sempre resto li, incantata…dimendicandomi che avevo poco tempo perchè…per le cose belle, il tempo si trova!
Ma grazie!!! :* Meriti un baciotto
@Misswant: se lo prvi fami sapere..
@Natalia: anche pe rme questa era la prima volta, sia che lo facevo, sia che lo asaggiavo…Merita!
@Maia: d'ora in poi voglio farlo altre volte!
@eleonora: ah, ma allora vanti origini piemintesi!! non puoi non provarlo allora dai!! 🙂
@Caterina Pili: mi farebbe piacere se provassi questa ricetta e mi dessi un tuo parere…
@Mele in torta: Grazie!!! Sì, la dritta del glucosio è veramente ottima
@enrica: Ma grazie!! detto da una piemontese doc è una gran complimento!!!
@Inco: Grazie!!!
Ciao Martina questa mattina sto provando i tuoi cornetti sfogliati e il trucchetto della carta forno con il burro a pacchettino l'ho trovata geniale!!Adesso sto aspettando i dieci minuti per iniziare le pieghe…speriamo bene, i lievitati non sono il mio forte:D!!
Che magia il tuo bonet io l'adoro e cosi piccolo e in monoporzione mi piace da matti!!!
Vado in cucina ho le pieghe che mi aspettano e incrocia le dita per me:D!! Baci,
Imma
Ciao Imma!! In bocca al lupo pe i conetti! Spero che ti riescano bene…Un consiglio…orologio a parte, fai attenzione che a pasta in frigo si sia un po' solidificata e sia bene fredda, a costo di doverla lasciare più a lungo in frigo..
Il trucco del pacchettino in effetti è comodo vero?
Siiii comodossimo….mi sono sempre incasinata con il burro perchè non riuscivo mai a stenderlo bene ed invece cosi è andata liscissima!!!Sto aspettando l'ora adesso per poterli stendere e formare… sembra che tutto proceda bene per adesso e seguirò il consiglio per la pasta bella fredda, non vorrei che il burro mi uscisse da per tutto dopo:D!!!
Un bacio e grazieeee
Marty ultimissima, il forno statico o ventilato per la cottura???Grazieee
Ventilato per i primi 6 minuti a 200° poi abbassi a 180° e continui la cottura oer altri 10 minuti circa fino a quando sono tutti ben dorati…
Sei un tesoro!!Grazieeee
Ma di nulla, figurati! Fammi sapere come è andata
Deve essere davvero delizioso! Da provare!
Vista la ricetta di un dolce d'altri tempi, anche la mise en place è assolutamente azzeccata: rievoca proprio i pranzi dei nobili piemontesi. Sempre buono e di gran effetto, il tuo è assolutamente invitante.
Una Piemontese
Barbara
Se è una piemontese a dirlo, allora è una bella soddisfazione! 🙂
ti sono venuti perfetti,immagino il profumo a casa tua mentre li preparavi! buona giornata cara!
Sì, era la prima volta che li facevo e sono molto buoni!
Questo e' uno dei dolci che mi ha sempre incuriosito, ma non ho mai provato a fare… devo provare!
Anche per me era la prima volta e mi è piaciuto molto!