Quest'anno sono in netto anticipo con i lievitati natalizi.
Che vi devo dire, ho una gran voglia di sperimentare nuovi lievitati ed era tanto che non facevo un pandoro quindi ho voluto rifarlo provando una nuova ricetta, quella di Rolando Morandin. Questo pandoro a differenza di quello di Adriano che avevo provato anni fa non è sfogliato, ma il risultato è più che ottimo.
La mollica è di una leggerezza e di una scioglievolezza incredibili. per i miei gusti questo pandoro e troppo poco dolce e comunque mi ritrovo a constatare che il pandoro fatto in casa mi piace molto meno del
panettone fatto in casa. Ho provato due o tre ricette di pandoro e questo è il mio responso..
Purtroppo credo che parte dell'appetibilità del pandoro lo dia la vanillina, che io mi rifiuto di usare..La vaniglia però non dà la stessa percezione. Quindi, se siete amanti del pandoro fatelo assolutamente, perché comunque il prodotto merita..Io che non sono un'amante del pandoro, ma preferisco il panettone penso che ora mi dedicherò a quello. Ho in mente di provare ricette alternative a quello di Elmi che faccio solitamente.
Pandoro Morandin a lievitazione naturale
Il pandoro fatto in casa è uno dei lievitati di più difficile esecuzione, quindi provatelo, ma sappiate che bisogna avere una certa dimestichezza con i lievitati prima di cimentarsi. Questo naturalmente non deve limitarvi, perché le sfide in cucina sono una delle cose più stimolanti che ci siano
Dunque, per prima cosa bisogna assicurarsi di avere un pasta madre bella in forza e quindi il giorno in cui fareste il primo impasto del panettone andrà rinfrescata per tre volte in questo modo:
Alle 9.00/10.00 della mattina procedere con il primo rinfresco:
15g di pm (pasta madre)
30g di farina (50% farina 00 e 50% Manitoba)
15g di acqua minerale
Attendere che la pm raddoppi (se la pasta madre è matura deve farlo in 4 ore circa) e procedere con il secondo rinfresco così:
40g di pm
60g di farina (30% farina 00 e 70% Manitoba)
30g di acqua minerale
Attendere il raddoppio e procedere con il terzo rinfresco:
80g di pm
80g di farina (100% Manitoba)
40g di acqua minerale
Attendere il raddoppio e a questo punto procedere con il primo impasto.
DOSE PER UN PANDORO DA 1 KG
(lo stampo da pandoro da 1kg ha come dimensioni 11cm di diametro inferiore, 22-23cm da punta a punta della stella e 15-16cm di altezza)
Ingredienti primo impasto:
200g di farina 00 w 400
88g di zucchero
50g di acqua + 30g da inserire alla fine (e solo se la farina la prende)
125g di tuorli (da circa 7-8 uova)
100g di pasta madre
100g di burro
Procedimento:
montate il gancio a foglia e sciogliete il lievito insieme ai tuorli e insieme a un paio di cucchiai di farina presi dal totale. Mescolate lo zucchero con l’acqua e procedete alternando poco alla volta l’acqua zuccherata e la farina facendo incordare l’impasto.
L’impasto si dice incordato quando risulta liscio, omogeneo e semilucido e si aggrappa al gancio staccandosi dalle pareti e dal fondo dell’impastatrice. Unite poi poco alla volta il burro ammorbidito aggiungendo burro solo quando l’impasto ha già assorbito e incorporato la quantità precedente.
Smontate il gancio a foglia e montate il gancio per impasti. Serrate l’impasto impastando con questo fino a completa incordatura, poi aggiungete l’acqua un cucchiaino alla volta fermandovi se vedete che la farina non la tollera più. Portate sempre a incordatura e infine prelevate l’impasto e mettetelo in un contenitore con i bordi dritti e abbastanza capiente da contenere un volume dell’impasto triplo rispetto a quello iniziale precedentemente oliato.
Coprite l’impasto con la pellicola o con il coperchio e lasciatelo lievitare a 26-28° per circa 12 ore. L’impasto deve essere triplicato. Se non lo ha ancora fatto in 12 ore lasciatelo lievitare finché avrà triplicato il suo volume perché il tempo in meno che avrà lievitato si ripercuoterà in un tempo di lievitazione tre volte superiore per la lievitazione del secondo impasto! Se per esempio all’impasto mancava ancora mezz’ora di lievitazione, il secondo impasto lieviterà con 1 ora e 1/2 di tempo in più.
Preparate la crema pasticcera dividendo per 5 la ricetta qui (quindi con 1 solo tuorlo). Quando l’impasto sarà triplicato procedete al secondo impasto.
Ingredienti secondo impasto:
100g di farina 00 w 400
50g di crema pasticcera *
Per l’emulsione:
85g di burro
15g di burro di cacao
25g di tuorli ( da circa due uova)
20g di miele di acacia
20g di zucchero
6g di sale
i semi di 1 bacca di vaniglia
Procedimento:
perché l’impasto incordi bene non deve essere eccessivamente caldo; per facilitavi nel secondo impasto è consigliabile usare ingredienti freddi di frigo e/o passare per una ventina di minuti il primo impasto nel frigo. Un’altra opzione può essere quella di usare quei sacchetti di gelo in gel che si usano per le contusioni o i panetti quelli per le borse termiche e tenerli sulle pareti dell’impastatrice. In questo modo non correrete il rischio che l’impasto surriscaldandosi perda l’incordatura.
Sciogliete il burro e il burro di cacao al microonde o a bagnomaria. Fatelo raffreddare un po’ e poi unitevi i tuorli, il miele e lo zucchero, mescolando bene fino ad
ottenere una crema.
Aggiungete la farina e i 50g di crema pasticcera al primo impasto e impastate inizialmente a bassa velocità; poi aumentando la velocità a medio bassa (1,5 nel Kenwood, 2 nel KitcheAid) fino a incordatura avvenuta. A questo punto cominciate a inserire l’emulsione un cucchiaino alla volta attendendo sempre che l’impasto abbia incorporato l’emulsione precedente prima di proseguire con il cucchiaino successivo e facendo attenzione a non perdere l’incordatura. Quando avrete terminato di inserire l’emulsione, prelevate, l’impasto e trasferitelo su un piano di lavoro imburrato e con le mani unte pirlatelo.
Formatura e cottura del pandoro Morandin:
La pirlatura consiste nel far roteare l’impasto con la mano destra contemporaneamente spingendo i bordi sotto in modo da dare forza all’impasto e dargli una forma rotonda. Guardate questo video dello stesso Morandin per capire come fare (non conta che l’impasto in questo caso sia di un panettone. La tecnica è la stessa per ogni impasto).
Coprite l’impasto a campana, cioè coprendolo con una ciotola capovolta di un diametro superiore a quello del diametro dell’impasto; lasciate riposare così per un’ora, poi pirlate di nuovo e mettete l’impasto nello stampo da pandoro ben imburrato. coprite con della pellicola e lasciate lievitare a 28-30° (fate attenzione a non superare i 30° altrimenti il burro si scioglierà. Se l’impasto è ben fatto dovrebbe crescere in 6-8 ore arrivando al bordo. Quando l’impasto arriva al bordo infornate nell’ultimo ripiano più basso in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti.
Se il pandoro dovesse colorirsi troppo in superficie copritelo con un pezzetto di alluminio, ma il più tardi possibile; un’altra opzione è quella di spegnere la resistenza sopra del forno e lasciare solo quella sotto.
Attendete almeno un’ora prima di sformare il pandoro; a questo punto capovolgetelo su un piatto, lasciatelo raffreddare e spolveratelo con zucchero a velo.
Si conserva bene in un sacchetto da freezer per un paio di settimane.
92 commenti sul post:
“Pandoro a lievitazione naturale di Rolando Morandin”
Wow Martina…è PERFETTOOOO!!!
Ormai ti sei lanciata e hai raggiunto livelli di perfezione.
Complimenti sinceri
Marilù
Ma figurati!! Ho tanta strada da afer e poi non si raggiunge mai la perfezione…:)
STREPITOSO!!!!
Bravissima complimenti
Grazie!
ciao Martina, il pandoro è eccezionale e l'alveolatura è fantastica.
scusa ma non ho capito lo zucchero del primo impasto quando si inserisce?
grazie e bravissima come al solito
Roberto
Scusami, è che nella ricetta originale non era scritto..Io l'avevo pure pensato e mi ero anche annotata di doverlo inserire io e poi…puf, mi sono dimenticata..:Scusa e grazie di averlo fatto presente…fa piacere quando uno le ricetet le legge davvero…Ora l'ho indicato…Io ho sciolto lo zucchero nell'acqua (per modo di dire perchpè lo zucchero è troppo perchè si sciolga)
grazie per il chiarimento e non ti devi scusare ma sono io che ti debbo ringraziare per le belle ricette che giornalmente vengo a leggere.
ciao alla prossima
Roberto
e invece sì, è una mia mancanza! Grazie comuqnue
Io non azzardo per me e' troppo difficile! Il tuo pandoro e' eccezzionale,superlativo! Complimentissimi!!!! ;)))
Non bisogna mai porsi dei limiti! Magari a prima ovlta non ti viene bene, ma poi la seconda verrà meglio e la terza bene!
Capperi, una gran soddisfazione…però per i miei tempi è troppo lungo, non ce la posso fare!
Bravissima come sempre!!!
Un abbraccio, Tatiana
Tatiana, il problema forse per te sono i rinfreschi? Se tori a casa per la pausa pranzo puoi organizzarti in modo da fare un rinfresco alel 14 e poi uno alle 18 (non so se a quell'ora sei tornata a casa dal lavoro), poi l'imapsto lo fai alle 21.30/22 e lo lasci lievitare fino al giorno dopo…E' complicato, ma forse riesci…Altrimenti lo fai durante il week end
Prova quello di zoia (di panettone) secondo me spettacolare. Io l'ho appena rifatto in versione modificata al cioccolato. Anche io non sono amante del pandoro, non l'ho mai fatto e dubito che lo farò…se dovesse capitare è solo per sfida 🙂
per me è stata la stessa cosa..Mi piace sperimentare e quidni ho voluto farlo, ma il panettone mi piace di più…Il panettone di Zoia adesso vado a studiarmelo. Stasera devo panettonare e sono indecisa tra Giorilli, Zoia e Massari!
Non ho capito perchè mi ha messo il commento in un posto che non centra nulla…comunque dicevo: Io ho provato zoia e giorilli. Zoia tutta la vita per me come sapore. Masari è il prossimo in lista
Quindi dici che è meglio zoia di giorilli? Sono ancora in tempo a cambiare ricetta
Beh cara Martina, io ti leggo sempre (sappilo) ma commento poco. Questa volta però sono rimasta a bocca aperta. Se solo abitassimo più vicine, il pandoro a natale lo comprerei da te! 🙂
Ma per quanto resta morbido?
Sei bravissima
Grazie Roberta..Mi piacerebbe tanto èpoter vendere panettoni e pandori con il passaparola…Non tanto per i soldi, perchè anche mettendolo a 20€ al kg (considera che qui a Bologna comprarlo in pasticceria costa 28€ al kg) non è che ci si guadagni molto considerando tutto, quindi manodopera, gas, ingredienti ecc…E a me piace usare ingredienti di qualità, altrimenti è come comprarsi quello del supermercato…
Ah, rimane morbido per circa due settimane
Mi fai venire un'idea… 🙂
Martina, ma che meraviglia!!!! sembra uno di quelli confezionati, ma sicuro non ci sarà paragone per gusto e qualità!!
Qua urge un corso di lievitati… voglio provarlo!!!!!
Carlotta
Non so se sei di Bologna, ma da gennaio ricomincerò con i corsi da Otto in cucina e c'è in previsioen anche un corso sui lievitati
Cara martina questo pandoro è trionfaleeeee un vero capolavoro!!Ho il tuo stesso stampo, stesse dimensioni, ma ahimè non ho la pasta madre fresca ma solo quella essicata. Tu hai usato mai quella essiccata?Se si, secondo te come dovrei procedere per l'impasto? Comuqnue ti è venuto meglio delle pasticcerie credimi!Un bacione,Imma
Grazie Imma, troppo gentile! Purtroppo non ho mai usato la pasta madre essiccata, ma forse potresti trasformarla in uan pasta madre normale sciogliendo ad esempio 10g di scaglie in 23g di acqua e poi impastando con 50g di farina Manitoba (quella che userai pe ril pandoro), dopodichè procedi come se avessi la pm…Comunque mi pare che alessandra Scollo di mamma papera avesse provato a fare il panettone con la pasta madre in scaglie…Senti con lei come si era mossa…
Io ho provato zoia e giorilli. Zoia tutta la vita per me come sapore. Masari è il prossimo in lista
Grazie Marty sempre gentilissima!!baci
oooh, che bello! mamma mia come ti invidio, sei bravissima con i lievitati.. io ho sempre un po' di paura di fare.. flop 😉 magari l'anno prossimo mi cimenterò in questa delizia! un bacione!
Silvia
Guarda che all'inizio io ho sformato dei panettoni che avevano il peso specifico del piombo…:) E' norlae cannare la prima volta..Poi la seconda volta riprovi, cercando di capire cosa avevi sbagliato e magari documentandoti su internet per consigli e altro e viene meglio…Piano piano poi prendi confidenza e ti fai l'esperienza e le cose vengono!
assolutamente fantastico, e quello che raccontavi come un difetto – la bolla in cottura e poi sgonfiata – dà un tocco di perfezione e morbidezza incredibile… bravissima. .)
In realtà non era una bolla, era proprio impasto che però evidentemente doveva cuocere un pelo in più e si sarebbe stabilizzato..Invece in alto è rimasta una piccola fenditura un po' più crudina anche perchè era cresciuto così tanto che ho dovuto spegnere subito la resistenza sopra (il pandoro ci sbatteva contro e si sarebbe carbonizzato) e quindi sopra all'interno è riasto un pelino meno cotto e si è ammosciato un po'
Martina che spettacolo. Pensi che si potrebbe fare anche con il licoli?
Un abbraccio
Io te lo sconsiglio..:Il licoli è migliore pe rbrioche e pane..Ma per i grandi leivitati è meno stabile…Almeno secondo la mia esperienza..:Poi c'è chi lo fa con licoli e non ha problemi, però sono iscritta aun gruppo in cui si parla di lievitazioen naturale e statisticamente abbiamo costatato che il licoli è meno sicuro per questo tipo di impasti…Nulla ti vieta comunque di provare…Mi raccomando però devi ricalcolare le proporzioni di acqua e farina tenendo presente che il licoli contiene 1/2 di farina e 1/2 di acqua e che invece la pm contiene 2/3 di farina e 1/3 di acqua
chettelodicoaffà….? è meraviglioso. Quasi quasi se ne sente il profumo.
Bisogna che prima o poi mi decida anche io a pravare il pandoro, ma adesso sono nel periodo "ricette poco impegnative" :o)
Ciao,
Simona
Magari a Dicembre lo spirito natalizio ti farà tornare la voglia di ricetet più impegnative…;)
Ti giuro che mi mancano le parole….resto ammutolita davanti a tanta bellezza e bravura!!!!!
Assunta, non ho nulla da insegnarti…Tu fai dei panettoni e dei lievitati perfetti!
rimango sempre incantata dai tuoi stupenderrimi lievitati! io sono lontana anni luce da questi risultati, intanto mi segno tutto! Complimenti davvero è magnifico!!!!
Grazei federica, ma mi pare che tu sia brava con i lievitati!
Hai presente la pubblicità che dice: "Buttati, che è morbido!"? Ecco io mi ci tufferei in questa bontà! Un bacio
😛
bravissima martina !!sono sensa parole!!davvero magnifico!!…..stampato!!
un bacio christiane
Se lo provi fammi un fischio eh!
Proprio qualche settimana fa ho comprato lo stampo per il pandoro ed ora ho la ricetta perfetta 🙂
Bravisima Martina!
Un'abbraccio
Gina
Yeahhh…Allora presto pandorerai!!! Fammi sapere come è venuto
Il tuo pandoro è bellissimo, la fetta sembra un ricamo .. per ora io ammiro e vengo a studiare!
Non è diffcile come ricetta se fai attenzione a non scaldare l'impasto…
Ho seguito passo passo le tue istruzioni ed ho sfornato il mio primo pandoro, certamente migliorabile, ma , per il mio gusto, all'altezza delle aspettative: buonissimo!! Grazie Martina 🙂
Ho visto! Complimenti per l'ottima riuscita!
I miei complimenti te li ho già fatti ma te li ripeto anche qui: bellissimo!!!
Grazie Terry!! Troppo gentile…:*
Martina……complimenti! SOno passata a vedere il tuo capolavoro….mamma mia quanto ti era cresciuto!!! ho visto la foto su fb e ancora rido 😀
Mi piace moltissimo l'interno…..
Io adesso sono troppo presa da panettoni e impegni di lavoro, ma spero di poter almeno fare una prova durante le ferie di natale.
Brava, come sempre! :*
Ciao MIchela, mi ero persa il tuo commento qui…Grazie di essere passata..Hai visto che mongolfiera che era in cottura!! Avresti dovuto vedere la mia faccia quando dopo essere andata qualche minuto in sala, sono tornata in cucina e ho buttato un occhio al forno!!! O_O ho dovuto subito spegnere la resistenza in alto perchè dall'ultimo ripiano in basso era arrivato a toccarla!! 🙂
Complimentiiii!!!! sono capitata per caso e se non dovessi correre in ufficio, passarei a leggerti , tutto il giorno. Bravissima. Mi sono aggiunta con vero piacere ai tuoi sostenitori e se ti va, ti aspetto da me!!!
Ciao Mimma, grazie di essere passata da queste parti e di esserti iscritta!!
Cara Martina, rimango sempre a bocca aperta di fronte alle tue ricette, complimenti davvero!!!
In merito a questa, volevo chiederti che tipo di stampo hai usato per il pandoro, dato che ne esistono di diversi materiali…perché la coloritura finale è davvero stupenda, mentre io ho avuto esiti diversi usando quello in antiaderente e quello in alluminio…
Grazie e ancora complimentissimi!
Paolo
Ciao PAolo, grazie per i complimenti!!! Io ho usato lo stampo antiaderente, anche se secondo me il miglior ein assoluto dovrebbe essere quello in latta…Quello in alluminio invece mi sa ch eè un po' troppo pesante e, mi pare di aver letto che a qualcuno il pandoro è rimasto un po' bianchiccio
Infatti è stato proprio questo il problema…il pandoro sembra un po' malaticcio!!!;-)
Grazie ancora dei consigli e Buone Feste!
Paolo
din quardato la ric del pand morandin ma quando lo mette nello stampo come lo mette… con il buco sotto.o di lato.. se puoi rispondere grazie
din quardato la ric del pand morandin ma quando lo mette nello stampo come lo mette… con il buco sotto.o di lato.. se puoi rispondere grazie
din quardato la ric del pand morandin ma quando lo mette nello stampo come lo mette… con il buco sotto.o di lato.. se puoi rispondere grazie
Il buco deve andare sotto. Infatti, se noti bene, i pandori industriali hanno la base completamente liscia.
ciao ho letto la tua ricetta da Natalia e non potuto evitare di passare a farti i complimenti, sei una vera maestra! a presto. Sonia
Nel pandoro nessun numero deve essere a caso. Quindi posso sapere perché nel primo impasto occorrono 88 g di zucchero anziché 90? E poi ci credo che è poco dolce, visto che su 470 g di farina 108 g di zucchero non si sentono assolutamente. Ne occorrono almeno 80 g in più per sentire un po' di dolcezza. Mi permetto di fare quest'osservazione visto che il pandoro mi riesce sempre molto bene.
Semplicemente perché le ricette dei grandi pasticceri sono sempre per diodi industriali e quindi quando si va a riproporzionare le dosi a volte non vengono con numeri interi. La ricetta è di Morandin, non mia. Lui usa quella fosse di zucchero. Per i miei gusti è poco dolce ma non è che sia completamente. Di zucchero non e ne sono 88g, ma 128g. Devo considerare anche il miele e lo zucchero nel secondo impasto.
Comunque, a mio parere, la ricetta è scritta in un modo troppo lungo e complicato. Io che il pandoro so farlo bene, mi sforzo a capire. E poi invece della pasta madre (che fa impiegare una vita), è più pratico e veloce usare il lievito di birra. Senza scrivere pagine e pagine, in sintesi il procedimento per realizzare il pandoro è il seguente: 1) biga (preimpasto): farina manitoba tipo 0 + acqua naturale + lievito di birra + 10 g di zucchero + 1 tuorlo (1 ora circa a riposo); 2) 1° impasto: biga lievitata + prima metà delle dosi di farina, zucchero, burro e uova + 1 g di sale (2 ore circa a riposo); 3) 2° impasto: 1° impasto lievitato + seconda metà delle dosi di farina, zucchero, burro e uova + 1 g di vanillina + 50 g di cioccolato bianco sciolto a bagnomaria + 1 ml di aroma di rum + un po' d'acqua per aiutare ad amalgamare (12-24 ore circa a riposo nello stampo in luogo caldo, intorno ai 30 °C); 4) cottura: 150 °C per 75 minuti in forno statico già caldo. Dopo mezzora di cottura, mettere un foglio di carta d'alluminio sulla superficie per proteggerla. Questo è il procedimento, in poche righe.
Pensa che invece la cosa che mi dicono sempre è che sono molto chiara nelle spiegazioni…Sono dell'idea che è meglio una spiegazione lunga e dettagliata e magari pedante piuttosto che una spiegazione veloce ma approssimativa. Questo pandoro l'hanno già provato due o tre mie lettrici e non hanno avuto alcun problema nel farlo seguendo le mie indicazioni…Le tue spiegazioni saranno anche sintetiche, ma a partire da quelle non si sa che pandoro uno tiri fuori, quantomeno se non ha una grande esperienza…Quanto al lievito madre evidentemente abbiamo proprio due concezioni diverse…A me non interessa fare un pandoro in poco tempo..Mi interessa farlo buono e bene e per me i grandi lievitati natalizi non possono prescinbdere dal lievito madre, sia perchè quest'ultimo li rende conservabili per 1 mese, sia perchè il lievito madre è molto più ricco di ceppi batterici che contribuiscono allo sviluppo degli aromi e del sapore…Inoltre le lievitazioni lente rendono gli impasti più aromatici e più digeribili, quindi per me non c'è storia. Comunque continua pure a fare il tuo pandoro veloce che ti riesce tanto bene: ognuno fa quelloche preferisce e qullo che più gli si confà. Ciao, alla prossima
Anche il mio si conserva per molto tempo. Comunque appunto ognuno ha un suo metodo, condivisibile o meno. In ogni caso ciò che conta per primo è il risultato. Alla strada per arrivarci l'assaggiatore ci pensa in un secondo momento. Ciao.
Di seguito riporto il link della mia ricetta, scritta in modo più dettagliato, con le foto del risultato che ottengo: http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=275288&p=5406282#post5406282
tu non stai bene….eh no, per niente bene!
Un'ultima cosa: il mio pandoro sarà pure veloce, ma finisce anche velocemente 🙂 Ciao
Buongiorno Martina! La tua ricetta mi ha attirato l'occhio e l'ho provata. L'impasto non è facile da realizzare, però…Cresciuto benissimo, il profumo è favoloso..ho aggiunto anche una goccia del profumo di burro…ieri sera è stato sfornato e sarà assaggiato domani. Non vedo l'ora )) Volevo chiedere una cosa. Siccome vorrei farne ancora, posso fare la dose doppia senza nessun rischio e nessun cambiamento per 2 pandori? Non devo prolungare il tempo di cottura? Grazie in anticipo. Lana
Ciao Lana, puoi tranquillamente fare dose doppia. Al limite se riesci uno lo fai lievitare un po' più lentamente e auna tenmepratura un pelo inferiore e cuoci in due mandate..Potresti anche cucoere insieme ma spesso i forni cuociono più da un lato che dall'altro e quindi un po' rischi. pe rimpastare invece non ci sono problemi
Grazie mille, Martina! Hai ragione per due insieme ))) ho notato anch'io. Un ottimo consiglio! Ancora grazie e a presto…Ti auguro un'ottimo lunedì
Grazie Sveta..Fammi sapere come è andata…
Un sapore meraviglioso 🙂
Grazie mille per la ricetta!!
Grazie a te di averla provata!
Ciao! Complimenti per un pandoro realizzato in maniera magistrale! E' già un lievitato difficile di per sé, poi utilizzando ricette di maestri così, lo diventa ancor di più.
Ricetta eseguita e spiegata alla perfezione, grazie! Di sicuro lo proverò, fa una gola questa meraviglia!!
Grazie, mi fa piacere che sia riuscita a trasmettere la ricetta in modo chiaro!
Bello, come sfilaccia! Hai usato la Rieper?
Io attualmente sono un filino impedito, come sai. Mi toccherà aspettare di riprenderci un po’ … la mano.
Aggiungo solo una cosa: ogni volta che ho fatto la pirlatura mi è venuta la caverna. Ricordi quel panettone che mi avevano suggerito di riempire di crema?
No questo è un pandoro che ho fatto l’anno scorso e ancora qui non si trovava la Rieper. L’ho fatto con la Molino Quaglia credo…
Grazie mille per la ricetta..Io adoro quando le ricette vengono scritte con parsimonia..Più c’è scritto..più trucchetti si possono scoprire..Proverò la tua ricetta ma prima devo comprare lo stampo..Ho già convertito il mio licoli in solida..Che mondo meraviglioso sto web..Ma soprattutto le persone come te che spiegano come si deve..GRAZIE
Grazie Maria Luisa! Sono contenta che trovi le mie spiegazioni esaustive. Aspetto di vedere il risultato del pandoro allora!
Ragazzi… vi prego… aiutatemi… ho un problema con il pandoro…. premesso che il panettone mi viebe benissimo… perchè quando faccio il pandoro… alla fine il prodotto è identico per aspetto e consistenza… ma il sapore risulta essere diciamo leggermente acidulo… come un retrogusto di limone… qualcuno potrebbe aiutarmi…? Grazieeee
Ciao Antonio, probabilmente lo fai lievitare a una temperatura troppo alta. Anche se i tempi si allungano molto, prova a far lievitare a temperatura ambiente e controlla la temp. dell’impasto quando lo lavori perchè non superi i 27°.
Quante ore ci mette il tuo pandoro per crescere?
Allora… mi soni armato di termometro con igrometro… il primo impasto li chiudo a 25 gradi e lievita in 12 ore a 26 gradi circa… 2 impasto metto in congelatore 10 minuti il primo impasto… parto… con il secondo e chiudo sempre a 25 26…. lievita nello stampo 6/8 ore e cuoce a 170 gradi 1 ora circa
Tutto nella norma allora. A questo punto non saprei proprio cosa dire. Prova ad assaggiare il lievito prima di cominciare e senti se è acido. Un filo di acidità poca poca deve averla, ma nel complesso il sapore deve essere di farina e la nota acida deve arrivare alla fine ed essere molto delicata. Purtroppo altrimenti non saprei cosa dire.
Attenzione alla temp a cui fai lievitare il secondo impasto. Se la temperatura supera i 30° si sviluppa l’acido butirrico, che dà il retrogusto acido
ciao martina, bravissima come sempre e meravigliosa ricetta.Una curiosità:sapresti dirmi con esattezza a cosa serve la crema pasticcera nell’impasto? ho letto che si usa spesso nelle ricette dei pandori.. grazie e ancora complimenti
Ciao Cristina, io credo che la crema pasticcera funzioni come il milk roux o metodo tang zhong. La farina gelatinizzata in cottura ha la funzione di rendere l’impasto molto più morbido e di conservarne la morbidezza nel tempo.
Cara Martina cosa posso usare al posto del burro di cacao? GraZie
Non riesco a capire perché i rinfreschi li fai rapportando all inizio 15 g di pm e 30 di farina, sino ad arrivare all ultimo rinfresco pareggiando farina e pm, io rinfresco sempre con lo stesso peso tra pm e farina, c’è un motivo per cui si inizia con diversi quantitativi tra pm e farina??
Ciao Samuel, lo facevo una volta e ora non lo faccio più a meno che la pm cresca troppo velocemente.