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La pitta ‘nchiusa (o pitta ‘mpigliata), un dolce tipico calabrese

Di: 66 commenti 66 Difficoltà: media
Pitta n'chiusa

Non fosse stato per mia suocera, non avrei mai conosciuto questo dolce. Essendo lei fieramente calabrese, naturalmente non c'è dolce o piatto in genere che sia buono come quelli che mangiava in Calabria e, in effetti, lei è brava a cucinare. Dolci però non e fa e per fortuna su quelli ho piena libertà di movimento io (che sul resto guai a contraddirla); però, pur non facendone, a volte rievoca quelli che mangiava nella sua terra e tra questi c'era appunto la Pitta 'nchiusa. In atre zone della Calabria la chiamano anche Pitta 'mpigliata, che forse è il nome più conosciuto.

Ho assaggiato questo dolce per la prima volta prima di Natale: l'aveva comprato e ne abbiamo assaggiato un po', ma non era molto soddisfatta e mi parlava di quello che faceva sua nonna e di quanto fosse una meraviglia ecc. 
E' da un po' quindi che avevo in mente di provare a farlo, ma è un periodo che non sono tanto in vena di stare ai fornelli, quindi ho rimandato, ma stasera finalmente, dopo un veloce controllo della dispensa ho dato il via all'opera. Mi sono fatta spiegare bene bene da mia suocera come la faceva sua nonna, ho cercato in rete e alla fine ho fatto un mix appeal e ho tirato fuori quella che vedete di seguito. Buonissima! Forse solo un pochino troppo dolce, ma squisita. Probabilmente non passerà il vaglio di mia suocera, ma a noi è piaciuta comunque!

La pitta ‘nchiusa (o pitta ‘mpigliata)

per una pitta di circa 28cm di diametro

 

Ingredienti per il ripieno:

200 g di gherigli di noce
200g di mandorle con la pellicina tostate
50g di pinoli
250g di miele
200g d’uva passa
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di cannella
scorza grattugiata di un’arancia
liquore q.b. (io rhum fantasia e vino bianco)

 

Per la pasta esterna:

500g di farina 00 debole per dolci
2 uova
1/2  bicchiere di olio d’oliva
1 bicchiere di vino dolce (preferibilmente rosso, ma io ho usato un bianco)
1 bustina di lievito chimico per dolci
1 pizzico di sale

 

Preparazione della pitta ‘nchiusa:

come prima cosa preparate il ripieno. Tritate le mandorle grossolanamente al coltello, poi versatele in una teglia e tostatele per una decina di minuti in forno a 170°.
Tritate anche le noci grossolanamente e unitele alle mandorle una volta sfornate.
Portate dell’acqua a bollore, spegnete e ammollateci l’uvetta per 10 minuti, dopodiché strizzatela bene, asciugatela con della carta assorbente e unite alla frutta secca. Aggiungete anche i pinoli, poi lo zucchero, la cannella e la scorza d’arancia. Sciogliete il miele al microonde o a bagnomaria e versatelo poi sulla frutta secca. Versate anche il liquore e mescolate bene. Lasciate riposare.

Ora preparate la pasta esterna. Intepidite sul fuoco l’olio mescolato al vino. Con la farina formate una fontana e al centro versateci il lievito, il sale e il composto miele-olio, poi le due uova e impastate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Prelevate un terzo di impasto e stendetelo in un cerchio del diametro all’incirca di 30-32cm.

 

Composizione della pitta ‘nchiusa:

Ricoprite uno stampo da 28cm con la carta forno e stendeteci il cerchio di pasta appena creato in modo che sbordi un po’. Spennellate la parte centrale con un po’ di miele, dello zucchero,  dell’olio e della cannella. Prelevate dei pezzi dell’impasto rimanente e passateli nella sfogliatrice, cominciando dal livello più largo e proseguendo fino al 5° livello, formando delle strisce alte all’incirca 7cm e lunghe 30.
Al centro della striscia disponete il ripieno e poi piegate la striscia a metà e arrotolatela formando una rosellina.

Pitta n'chiusa

Preparate 7 rose. Disponete una rosa al centro e poi le altre mano a mano tutte attorno alla centrale. Ora sollevate i bordi della sfoglia che avevate messo come base e fatela aderire alle rose, ripiegandola nelle “insenature” tra una rosa e l’altra, in modo da racchiudere le rose. Con uno spago legate la circonferenza della pitta (facoltativo), poi infornate a 180° per circa 40 minuti, finché il dolce sarà ben dorato e croccante.
Sciogliete un cucchiaio di miele con uno di vino sul fuoco e appena sfornate la pitta, spennellatela con questo composto. Fate raffreddare e, se ci riuscite, assaggiatela il giorno successivo, quando tutti i sapori si saranno amalgamati.

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