Naturalmente, essendo stata in Sicilia in vacanza quest'anno, ora sono in modalità "cucina siciliana no stop" on. In Sicilia siamo stati 4 notti a Palermo e poi ci siamo spostati a Trapani, come base d'appoggio per visitare tutta la zona circostante.
Da Trapani ci siamo fatti una giornata a Erice. Ne è valsa davvero la pena. Erice sorge sulla vetta dell'omonimo monte e da qui si gode una vista mozzafiato su Trapani e sulle saline che da Trapani si estendono verso Marsala. Erice è un piccolo paesino di poco più di 500 anime, ma è davvero un gioellino. Vale la pena raggiungerla con la funivia per ammirare il paesaggio sottostante mentre salite fino alla vetta.
Ad Erice il tempo cambia spesso e repentinamente e quando sale la nebbia sembra quasi di essere in Transilvania. Quando ci siamo stati noi a un certo punto si è alzato il vento e le nuvole basse basse correvano velocemente che sembravano fumo. Improvvisamente la vallata è stata coperta dalle nuvole: uno spettacolo senza pari.
Ad Erice non potete perdervi la pasticceria di Maria Grammatico, la più famosa di tutta la Sicilia.
La sua storia è affascinante. Negli anni 50' il padre di Maria ebbe un infarto e morì. La madre, incinta del 6° figlio, decise di mandare Maria e sua sorella ad imparare l'arte pasticcera presso un convento di monache. Qui Maria ha lavorato duro e a 22 anni è uscita dal convento per via di un esaurimento nervoso. In seguito ha aperto una pasticceria sua, che ora appunto, è famosa in tutta la Sicilia. Ho avuto il piacere di assaggiare le sue genovesi. Cercando su internet la ricetta delle Genovesi ho trovato la ricetta originale di Maria, qui e ve la propongo di seguito.
Genovesi di Maria Grammatico alla crema di latte
Ingredienti per la frolla:
per circa 10 genovesi
125g di farina di grano duro
125g di farina 00
100g di zucchero
100g di burro
2 tuorli
3 o 4 cucchiai circa di acqua fredda
per la crema:
1 tuorlo
75g di zucchero
250g di latte
20g di amido di mais (Maizena)
scorza grattugiata di mezzo limone
zucchero a velo
Preparazione dell genovesi dolci ericine:
con la punta delle dita lavorate le due farine, lo zucchero e il burro fino ad ottenere un composto sabbioso. unite poi i tuorli, uno alla volta e infine aggiungete un po alla volta acqua fredda, in quantità necessari a lavorare l’impasto e a renderlo liscio e omogeneo. lavorate la frolla velocemente per non scaldarla, poi formate una palla, copritela con la pellicola, schiacciatela e riponete in frigo per almeno 30 minuti.
Nel frattempo preparate la crema per le genovesi. In un bicchiere di latte versate l’amido e scioglietelo completamente con le mani. Versate il latte con l’amido e il restante latte in una casseruola e scaldate su fuoco basso senza far bollire.
Spegnete il fuoco, montate il tuorlo con lo zucchero, poi unite al latte e riportate su fuoco medio mescolando continuamente con una frusta fino ad ottenere un composto simile a una budino. Poco prima di ultimare la cottura aggiungete la scorza di limone, magari il verdello siciliano. Fate raffreddare completamente.
Formatura delle genovesi ericine alla crema:
Prelevate la pasta frolla dal frigo. Staccatene un pezzo di circa 6cm di diametro, lavoratelo brevemente tra le mani per ammorbidirlo, poi stendetelo su un piano leggermente infarinato con il mattarello formando una sorta di ovale. Su un lato dell’ovale, posizionate un cucchiaio circa di crema, poi ripiegate l’altro lembo di pasta sopra , premete attorno alla crema, come si fa per i ravioli e ritagliate con un cocca-pasta, possibilmente festonato. Guardate il video in cui Maria stessa mostra come fare qui.
E qui una foto di Maria:
Cottura:
Disponete le genovesi su una teglia coperta di carta forno. Infornate in forno caldo a 210° per 10-15 minuti. La pasta dovrà essere leggermente dorata ai bordi. Sfornate le genovesi alla crema di latte e cospargetele di abbondante zucchero a velo. Mangiatele calde!
Note:
la ricetta è tratta dal libro di Mary Taylor Simeti, Mandorle amare – Palermo 2004. Nel libro Maria Grammatico racconta la sua esperienza di vita travagliata, intervista dall’autrice del libro. Ne libro è riportata una serie di ricette siciliane proprio di Maria.
Le genovesi alla crema originali le trovate presso: Antica Pasticceria del Convento, Via Gian Filippo Guarnotti, 1, Erice TP – Tel. +390923869777
84 commenti sul post:
“Le genovesi di Maria Grammatico di Erice”
Grazie per questa ricetta! Anch'io sono stata a Erice qualche anno fa.. e fermarsi in questa pasticceria è consigliato da molte guide e quindi come non farlo? Ti sei dimenticata di indicare lo zucchero per la crema pasticcera, ma hai anche dato il riferimento della fonte da cui è stata tratta la ricetta per cui non ci si può sbagliare! Grazie mille ancora. Michela
Azz, sto sempre attentissima, ma tanto com'è o come non è qualcosa mi sfugge sempre! Grazie della segnalazione. Quindi anche tu hai avuto il piacere di passare da Maria! 🙂
La pasticceria di Maria Grammatico l’abbiamo trovata un pomeriggio di nebbia seguendo una scia di profumo di vaniglia che si spargeva per il paese e quando siamo arrivati alla fonte del profumo…..
pancia mia fatti caverna
la nebbia che copre i tetti è una caratteristica tipica di Erice…:)
La via della. Pasticceria di Grammatico Maria non è via Guarnotta ma via Vittorio Emanuele, la pasticceria che hai scritto e della nipote della signora, la. Pasticceria che lei a donato,
ah sì? Non lo sapevo. Però in quella pasticceria che dici essere della nipote, Maria era presente e lavorava in laboratorio.
Erice è meravigliosa e le genovesi delle sorelle grammatico sono eccezionali… Porterò presto mia figlia a fare scoprire la terra della sua mamma….
Fai bene a portarla…E’ una terra meravigliosa!
Avevo già letto altrove della storia di Maria Grammatico e della sua meravigliosa pasticceria, ed ora che ci regali la ricetta delle genovesi potrò gustarmi a casa una delle sue specialità, in attesa di un viaggio in Sicilia che ormai da troppo tempo sto rimandando.
A presto
Giulia
Vai assolutamente in Sicilia, soprattutto nella provincia di Trapani,..E' bellisisma!
Conosco benissimo Erice essendo io della provincia di Trapani e avendo fatto il liceo proprio a Trapani. Erice è un posto incantevole a cui sono affezionatissima e ci torno spessisimo, ogni volta la pasticceria della signora Grammatico è una tappa fissa, ci sono salita due settimane fa, le gesovesi sono sempre strepitose, calde e fragranti! In tutti questi anni non ho avuto l'onore di incontrare la signora Maria.
Bellissime le tue genovesi, sono sicura anche buonissime! 🙂
Allora io sono stata proprio fortunata!!! Era proprio lì quel giorno! Comunque adesso le genovesi puoi provare anch ea farle a casa!
Erice secondo me è uno dei posti più belli della Sicilia. E quelle genovesi sono uno spettacolo!
Sì, è molto bella! E le genovesi sono molto buone 🙂
Urca miseria… e dirmelo prima che andassi ad Erice? No, eh? Uffi, qui mi tocca accontentarmi della ricetta e farmeli da me… mi sa che sono deliziosi!
Un abbraccio!
Azz, te la sei persa? Peccato perchè oltre alla pasticceri, Erice merita proprio
Che meraviglia queste immagini e che delizia questi biscottini! Buona settimana!
Grazie Cahira, spero di averti regalato un piccolo assaggio di Sicilia!
Che nostalgia guardare queste foto!!!! Quando sono stata ioa d Erice la luce era abbacinante, c'era un matrimonio davanti a quella Chiesa e la merenda in questa pasticceria non ce la siamo persi affatto! Ad Erice ho fatto delle foto meravigliose con i miei bimbi e quando ripenso alla Sicilia, non posso non sentire un tuffo al cuore al pensiero di Erice. Meravigliosa ricetta, grazie, non vedo l'ora di farle!
Sì Aria, prova a fare queste genovesi…Sarà un modo per tornare un po' ad Erice, almeno tramite il ricordo degli odori e dei sapori.
Grazie per questa meravigliosa ricetta! La Sicilia è così grande…in tutti i sensi e solo da siciliana riesco a sentire il profumo, la delicatezza e voluttuosità della crema bianca e la rusticità della frolla, pur non avendo mai mangiato queste prelibatezze.
Prova a farle in casa…Sono semplici..:)
mamma mia che spettacolo:paesaggio,paesino ed infine dolcino,tutto troppo bello ancora una volta rimpiango di non essere andata mai in Sicilia,grazie carissima per tutto:foto,racconto e ricetta da provare assolutamente
Grazie a te di esser epassata per un "morso" di Sicilia.
Ciao Martina, sei stata a casa mia, lo sapevi? Mi fa piacere! Le genovesi sono straordinarie nella loro semplicità; per fortuna sono facili da rifare, per te poi, che hai le mani d'oro, sono elementari
Ciao GF!!!! che bello leggerti! In che senso sono stata a casa tua? O_O Hai una casetta a Erice? O intendi la Sicilia?
Martina, da diverse generazioni io sono di Erice 🙂 C'è anche una via intestata a noi ed è una traversa prima di Maria Grammatico 😀
Ma dai!!! Non lo sapevo! Pensavo fossi abruzzese di origine..però in effetti se penso al cognome mi fa molto Sicilia!
Ciao Martina. Mi ha fatto un enorme piacere la tua ricetta. Una decina di anni fa vidi in tv un documentario su Maria Grammatico e mi ricordo ancora la commozione per la sua storia che, fortunatamente, ha avuto alla fine un risvolto positivo. Grazie infinite!
Ciao Gaia, sono contenta che ti abbia suscitato dei ricordi..:)
Ti rispondo qui sotto perché il pc fa le bizze: Erice l'ho girata in largo e in lungo (in una giornata di vento gelido), ma mi è mancata la pasticceria….disperazioneeee… (e un chilo in meno)!
Anche io ho beccato una giornata così..O meglio: all'inizio era bel tempo, poi si è alzato il vento e sono scese le nuvole..Un freddo!!! mi è venuto un mal di pancia che non ti dico! Peccato per la pasticceria!
Sono stata ad Erice e anche da Maria; fantastiche le sue genovesi!! Ti sono venute benissimo, brava Martina.
Che figata sta cosa che abbiamo solcato in tanti tutti le stresse strade a Erice..:) Ciao terry, un baciotto!
Ciao Martina,
sono appena tornata anche io dalla Sicilia, ho visitato il trapanese, compresa Erice. Anziché con la funivia, sono salita in macchina all'ora del tramonto, fermandomi a metà strada per godermi la vista meravigliosa su Trapani: uno spettacolo impagabile.
Purtroppo non ero a conoscenza di Maria Grammatico e della sua specialità, quindi ora ho un motivo in più per tornarci. Grazie per avermela fatta scoprire. Leggo sempre le tue ricette perché sono particolari, mai scontate e imparo sempre nuove cose.
Adoro moltissimo le foto che fai ai capolavori che cucini. Quest'estate mi sono cimentata anche io nel fotografa i piatti, ma non sempre il risultato ottenuto era quello sperato. Magari l'hai già detto un trilione di volte, ma ci tento lo stesso: che macchina fotografica usi e quale obbiettivo? E ancora, hai qualche consiglio da darmi per ottenere delle belle fotografie?
Grazie mille in anticipo!
Ciao beatrice..Hai avuto un'ottima idea a salire ad Erice all'ora del tramonto..Io invece sono passata dalle saline sempre al tramonto e ho fatto delle foto da paura (merito del paesaggio!). peccato per Maria Grammatico..Se ci torni facci un salto.
Per quanto riguarda la fotografia, vedrai che piano piano impari. Se vupoi ti suggerisco dei libri di fotografia da acquistare. Ottime sono le monografie della edizione reflex…Ci sono tanti temi e tutti interessanti. Io ho una canon 5d mark I e come obiettivi ho solo un 50mm f1,8, un 50mm f1,4 e un tamron 28-75 f2,8 su tutta la focale. Occhio però che a fare le foto è il fotografo , non la macchina! Nel senso che i grandi fotigrafi tirano fuori dei capolavori anche con un cellulare…:) Quanoto ai consigli posso dirti di scattare in luce naturale il più possibile..Usa un pannello di polistirolo per ammorbidire le ombre e mettilo di fronte alla fonte di luce. Evita di fotografare a mezzorgiorno perchè le ombre sono molto dure e i contrasti troppo alti…Usa il cavalletto anche di giorno e possibilmente scatta a 100 iso…se poi vuoi nchiedermi altro magari scrivimi alla mia mail…:)
Ma quanto sono belle e quanto devono essere buone!
Grazie della ricetta.
Bellissime anche le foto
Ciao
Norma
Grazie Norma! Questi docletti sono buoni sì, molto…Provali, tanto credo che la frolla sia facile anche con le farine senza glutine no?
La Sicilia mi manca tra le terre d'Italia da visitare, e con questi meravigliosi dolcetti mi viene ancora più voglia di andarci.
Devono essere davvero buoni, semplici e pieni di gusto, e poi con quelle candide foto sono irresistibili!
Conosco molto bene Erice, dove vado ogni anno perché una mia cugina ha la casa lì, proprio vicino alla Pasticceria Grammatico. 🙂
Una dritta: Maria non lo rivela, ma la frolla delle sue Genovesi contiene un pizzico di ammoniaca per i dolci. Come faccio a saperlo? Ogni volta che le inforna, l'odore di ammoniaca si avverte distintamente… 😉
Un abbraccio.
Noooo!!! Grazie mille della dritta! Sei fantastica!! Un sospetto in effetti l'avevo avuto che potesse esserci qualche forma di lievito, per via della morbidezza! GRAZIE!!!
affascinata dalle tue foto del viaggio.
affascinata dal candore delle Genovesi.
affascinata dal video che mostra una pasticceria "calma"…un lavoro di altri tempi…seduti…chiacchierando…bello, molto bello.
biscotti da provare nela loro morbida e profumata semplicità. So già che mi piaceranno un sacco! grazie per la ricetta. Ciao!
Sai che è vera sta cosa della calma? Non ci avevo pensato ma sembra davvero che stia facendo u dolce a casa sua con delel amiche! Grazie per essere passata
ma sono bellissime!! devono essere squisite! complimenti martina, per le ricette, le foto e il blog! Un caro saluto, Ale
Grazie Alessia!
Buongiorno Martina! Questa ricetta mi ispira tantissimo, probabilmente per la passione con cui l'hai presentata! Sono stata ad Erice (ben 20 anni fa), non ricordo se la pasticceria era la stessa, ma ricordo di aver assaggiato i cannoli.. Ora proverò anche queste… Grazie! PS: nella frolla non dovrebbe andare anche lo zucchero? 100 gr?
Se le provi mi dirai se ti sono piaciute. Una mia lettrice sopra mi ha suggerito di aggiungere un poco di ammoniaca nella frolla..E' una dritta che solo lei sa perchè vive a erice e sente l'odore forte di ammoniaca quando Maria sforna le genovesi..Grazie ep rlo zucchero! Me l'ero scordato nella crema pasticcera e ora anche nella frolal!
Le ho fatte questa mattina: che buone! Avevo letto il suggerimento nei commenti ma non avendo ammoniaca ho sostituito con un cucchiaino di lievito.. grazie ancora per la ricetta!
Grazie a te per averle provate! Mi fa piacere che ti siano piaciute! 🙂 p.s. la prossima volta prova con l'ammoniaca, perchè, a difefrenza del lievito dovrebbe rendere l'impasto più friabile
Che meraviglia queste foto! E che delicatezza le tarte lilette! Non vedo l'ora di provarmici 🙂 spero proprio di essere all'altezza…
Non ti preoccupare sono semplici! Se le provi fammi sapere..:)
Bellissime le foto, fanno davvero venire voglia di partire per Erice. Ho letto più volte di Maria Grammatico, e la sua storia mi aveva colpito. Ma non l'avevo mai vista in foto 🙂
Comunque quel centrino sotto la genovese fa molto "vecchia sicilia!, mi piace!
Eccerto, tutto studiaot no, centrino compreso…:P
Ciao Martina sono Gabriella a vedere queste foto che circa 31 anni fa ci sono stata anchi'io ma della pasticceria non mi ricordo nulla spero che un giorno io possa ritornarci avendo degli amici a Mazara del vallo che mi supplicano di andarli a trovare. Un caro e affettuoso saluto.
E che aspetti…Vai a trovarli!!! Già che hai sta fortuna! i siciliani poi sono gentilissimi e ospitali!
Oh quanto è bella Erice !!! Però non le ho assaggiate le genovesi ! i dolcetti di pasta di mandorle sì
Michela66
Puoi assaggiarle facendole in casa ora! 🙂
meravigliosa Erice vero?!
hai visto che atmosfera quando scendono le nuvole
qnd la nebbia si infila per le vie fino a non far vedere più nulla
e che panorama dal castello!
e poi il dolce mondo di maria grammatico…come hai detto tu, imperdibile!!! qnd sono andata ho cercato di assaggiare il più possibile 🙂 un dolce più buono dell'altro
l'hai raccontata splendidamente e quelle genovesi…incantevoli!
Ritorno, sempre volentieri ad Erice, con me ogni volta porto amiche che la scoprono per la prima volta. Incantate, la ricorderanno per sempre . . . gli angoli suggestivi, i panorami, i profumi che si percepiscono passeggiando per quelle piccole viuzze, e del suo calar della nebbia, spesso anche d’estate . . scena bellissima. Grazie per le ricette della signora Grammatico, che conosco personalmente, per aver ordinato le paste di mandorla mangiate a casa a Torino per un Santo Natale in famiglia, con i profumi di Erice. Grazie . . . MARIELLA PARISI
Anche io l’ho conosciuta di persona ed è molto carina e gentile… 🙂
Io devo ancora farli questi dolcetti …. Ma che dici mi verranno bene?
ehm, perchè non dovrebbero?
Ciao a tutti, ho fatto le genovesi come da ricetta e sono venute dure nulla a che vedere con quelle morbidi e variabili cosa avrò sbagliato?
Forse le hai cotte troppo. La frolla deve essere morbida quando la tiri fuori dal forno, perchè raffreddandosi diventa più friabile. Può essere?
Bella la foto che conta i soldi.
😉
I would love to make these but I’m having difficulty accurately converting to US measurments. Is it possible for you to convert them? Also the oven temperature to Fahrenheit.
Dear Barbara, to convert the grams to ounces you can use this converter: https://www.rapidtables.com/convert/weight/gram-to-ounce.html
For the oven temperature you can use my convertion table at this link:
https://www.trattoriadamartina.com/2010/07/tabella-di-conversione-da-gradi-fareneheit-a-gradi-celsius/
Thank you for passing by
La ricetta tradizionale da voi pubblicata prevede il burro ma allora perché nella pasticceria Grammatico le genovesi, secondosquanto indicato nella lista degli ingredienti, sono fatte con la margarina e solo con la farina 00?
Non lo so questa ricetta è quella che Maria stessa riporta in un suo libro; magari poi per avere un ricavato maggiore col tempo ha optato per la margarina, non saprei. Io la margarina non la userei manco morta. Io ho assaggiato le genovesi di Maria Grammatico a Erice e non mi è sembrato di sentirci della margarina, però magari mi sbaglio
infatti la genovese originale e’ quella della pasticceria San Carlo a Erice. La Signora Grammatico e’ stata solamente brava nel marketing raccontando la storiella (falsa) che lei sarebbe la detentrice della ricetta delle monache di clausura di Erice, quando in verita’ le monache le genovesi non le producevano neanche, facevano altri tipi di dolci con le mandorle e i mustaccioli. La ricetta delle genovesi nasce nel periodo successivo alle monache di clausura a Erice.
Non sapevo questi retroscena e mi sono attenuta a quello che ho letto. Tu come sai tutte queste info?
buongiorno, sono Ombretta e sto per provare la ricetta, il mio dubbio è che in cottura la crema si asciughi …Mi sbaglio? come fare per evitare cio’…..grazie
Buongiorno Ombretta,
no, rimanendo racchiusa dalla frolla la crema non si asciuga. Il risultato è quello che vede in foto e credo si capisca che la crema è fluida. Può stare tranquilla 🙂 Mi faccia sapere come sono venute
Io ho fatto le genovesi ma in forno la frolla si è aperta e la crema fuori. La frolla era troppo dura? Era in frigo da oltre un ora. La crema poco densa? Il burro non era proprio freddo freddo? Grazie per la risposta e disponibilità
Ciao Carlo potrebbe essere anche un problema di cottura. Ogni forno cuoce un po’ a modo suo e magari una cottura troppo violenta (ipotizzo) potrebbe far seccare rapidamente la frolla che quindi perde presto l’elasticità e a quel punto i vapori interni della crema spaccano la superficie. E’ una ipotesi che faccio, ma non so come sia andata veramente non essendo stata lì. Grazie di averle provate
p.s. se la crema è fuoriuscita dai lati invece può essere un problema di sigillatura della frolla ai bordi
Ho visitato Erice una sola volta in vita mia (ma ci deve assolutamente tornare!), ho trovato questo sito per puro caso, ho fatto questi dolci per curiosita’ e sono stati una rivelazione! Sono STRE PI TO SI !
Vorrei prepararne un po’ per un pranzo con amici, credete che sia possibile surgelarli?
Ancora mille grazie per questa magnifica ricetta!
Ciao Vivi, sì Erice è proprio bella! Mi fa piacere che i dolcetti ti siano piaciuti. Sì, secondo me puoi congelarli senza problemi!
Mille grazie! 🙂
Figurati! 😉
buongiorno Martina, la farina di grano duro prevista nella ricetta è per caso la semola rimacinata? Non ne trovo altre, di grano duro, al supermercato. Grazie!
Sarebbe semola di grano duro. Quella rimacinata dovrebbe essere a grana più sottile, ma va bene anche quella…:)
Ricetta seguita alla lettera ma il risultato non si avvicina minimamente alle genovesi di maria grammatico che ho mangiato più volte. La vera ricetta non la divulghera’ mai, ogni pasticcere ha i suoi segreti perciò non divulgate ricette inutili.
A me sono venute molto simili. Non ho notato la differenza abissale che hai riscontrato tu, quindi magari non ti è venuto in mente che siano riuscite male a te? A volte bisognerebbe avere un minimo di umiltà invece di arrivare e sparare commenti a gamba tesa. Rimango basita di fronte alla sfrontatezza di certi commenti. Divulgo ricette gratuitamente e generalmente il 99% delle persone mi ringraziano perchè riescono bene e sono affidabili. Che tu ti senta in diritto di entrare qui, utilizzare una mia ricetta che mi è costato tempo e fatica scrivere, fotografare per poi donarla gentilmente, mi lascia davvero basita. Non chiedo riconoscenza per una cosa cosa che faccio per passione mia e che sono contenta di regalare agli altri, ma almeno mi aspetto di risparmiarmi commenti maleducati come il tuo.