Sono passati diversi giorni, ma non è mai troppo tardi per parlarne e soprattutto non ci si dimentica facilmente di un’esperienza del genere! Dal 24 al 26 di ottobre ho avuto il piacere di essere protagonista insieme ad altre blogger, di un tour che definirei enogastronomico – culturale, a Pisa, che aveva lo scopo di presentare la IX edizione della manifestazione DolcementePisa che si terrà tra sabato 22 e domenica 23 Novembre presso la Leopolda di Pisa, un’ex stazione ferroviaria, ristrutturata e ora sede di un’associazione culturale che organizza eventi culturali, kermesse enogastronomiche e conferenze.
Siete pronti per viaggiare con me attraverso i miei ricordi? Si parte!
All’arrivo siamo stati subito portati a visitare la Leopolda dove ad aspettarci c’era un ricco buffet a base di salumi tipici toscani, crostini e un’ottima insalata russa, che me la sogno ancora di notte!
Dopo un breve giro della città ci siamo spostati al magnifico resort & Spa Bagni di Pisa, che ci ha ospitato nei giorni del tour nella sua spettacolare struttura del settecento, restaurata in maniera davvero ottima. La struttura è costituita da un edificio centrale che si sviluppa su 3 piani e che accoglie 63 stanze tra cui le suite dove abbiamo dormito (la mia la vedete in foto qui sotto), la sala Byron al secondo piano che ospita il bar e la sala Shelley al terzo piano dove si cena.
La mia camera |
L’edifico centrale ha poi due ali che ospitano le terme, di cui l’ala di levante di recente ristrutturazione con le piscine termali e l’ala di ponente dedicata invece a trattamenti più specifici e convenzionabili con la mutua. Non vi sto a dire la meraviglia di queste terme di cui abbiamo avuto il piacere di godere ma sappiate che sono un vero piacere dei sensi: le piscine sono nutrite dall’acqua che sgorga naturalmente dalle sorgenti termali della zona e hanno tutte una temperatura naturale di 37°. C’è la piscina Talaquam che oltre ad essere calda ha un grado di salinità del 18% ed è eccezionale sia per la respirazione sia per drenare i liquidi in eccesso; ci sono poi il bagno Minerva con l’idromassaggio e un’area relax, dove gustare tisane depurative. C’è anche una piscina termale all’aperto che non ho avuto il piacere di testare: sono troppo freddolosa per sopportare lo sbalzo di temperatura fuori-dentro!
Bioacquam |
Il tour ci ha permesso di scoprire le eccellenze pisane e tra le varie degustazioni, abbiamo avuto modo di assaggiare l’olio toscano dop bio del Frantoio di Vicopisano, un’esperienza resa piacevole e interessante dalla famiglia Bovoli, che ci ha ospitato e che ci ha spiegato nel dettaglio come viene prodotto il loro olio. Non ho potuto fare a meno di acquistare il loro olio che custodisco gelosamente per usarlo principalmente nei piatti freddi e assaporarne al meglio il sapore. Quello che ho acquistato è un olio davvero eccezionale. Il proprietario del frantoio ci ha infatti spiegato che un olio extravergine per essere definito tale deve contenere una quantità di polifenoli che si aggiri attorno a un valore di 60, come minimo. I polifenoli determinano la conservabilità dell’olio oltre a essere preziosi per la salute per il loro potere antiossidante. Beh, questo olio ne contiene una quantità superiore a 400! Nel frantoio di Vicopisano producono anche olio “aromatizzato”. Uso le virgolette perché il temine è forviante e fa pensare a un olio in cui siano stati fatti macerare gli aromi, mentre la sua particolarità è che gli aromi vengono macinati assieme alla pasta di oliva e quindi i sapori sono intensi e profumatissimi. Ci sono l’olio al rosmarino, quello al basilico (strepitoso!), quello al limone, quello al peperoncino Habanero e quello all’aglio. Inutile dire che sono tutti uno spettacolo per il palato.La famiglia Bovoli produce anche kiwi e vino. Se passate da Pisa, fate una visita a questo frantoio, non ve ne pentirete.
La tappa successiva è stata quella a Gello di San Giuliano alla Casa del Prosciutto, per assaggiare la famosa “torta co’ bischeri” di Michele, uno dei due giovani fratelli, che si sono divisi i compiti dell’attività. Un fratello è specializzato nel salato e si occupa del negozio dei salumi, dove si trovano le eccellenze del territorio e l’altro invece si occupa del laboratorio retrostante. La torta è composta da una base di pasta folla riempita con una crema a base di cioccolato, scorzette di arancia candite, uvetta ammollata nel liquore, pinoli e uova. I “bischieri” sono invece i bordi triangolari che contornano la torta.
Dopo la degustazione dell’olio e l’assaggio della torta co’ bischeri (che gentilmente Michele ci ha concesso di portare con noi per mangiarla dopo pranzo), abbiamo pranzato al ristorante Squisitia, ospitato dall’hotel San Ranieri di Pisa, una struttura di design Hi Tech su cui ha lavorato il fior fiore degli architetti pisani.
Qui ad aspettarci c’era un ricco buffet di salumi e formaggi tipici, la cecina con il mucco pisano, una razza di mucca locale che si sta cercando di salvare dall’estinzione attraverso un programma regionale. A seguire crostini di fegatelli e bruschette con pomodori, un risotto ai porcini con crema di pecorino toscano (credetemi, non ho mai mangiato un risotto così saporito e gustoso in vita mia!); come secondo, guancia brasata cotta a bassa temperatura con friggitelli e purè e per finire un dolce a base di ricotta del parco con miele di spiaggia di S. Rossore e fuso di cioccolato Amedei.
Il giorno seguente è stato invece dedicato alle mostre. In questo periodo, Pisa ne ospita due molto interessanti:
Modigliani et ses amis presso il Palazzo Blu e Angeli di Igor Mitoraj all’Opera primaziale pisana, in piazza dei Miracoli. Entrambe le mostre valgono una visita e sono entrambe estremamente interessanti. La prima accoglie opere di Modigliani nel contesto della “Scuola di Parigi”; con Scuola di Parigi si definisce un gruppo di artisti, perlopiù di origine ebraica, che scacciati dai loro paesi si riunirono a Parigi, già patria di Impressionisti e Simbolisti. In questo contesto si inserirono Modigliani e i suoi amici delle cui opere si compone la mostra. Ad accompagnarci e farci da guida, peraltro davvero bravissima, è stato Alessandro Bargagna di City Gran Tour. La mostra è visitabile fino al 15 febbraio 2015.
La mostra di Igor Mitoraj è stata voluta e supervisionata da Mitoraj stesso che ne ha curato l’allestimento negli ultimi mesi della sua vita. L’artista è infatti scomparso il 6 ottobre. La mostra sarà a Pisa fino al 15 Gennaio 2015 ed è molto interessante sia per il filo conduttore che la caratterizza, sia per le opere scelte, ma soprattutto perché è stata studiata in maniera registica per dialogare con la piazza stessa su cui lo spazio espositivo si affaccia. Le opere sono sistemate nel contesto dello spazio del palazzo senza pannelli e quindi sono “immerse” nell’ambiente e con esso interagiscono. La collocazione delle stesse è studiata perché le luci le illuminino in maniera quasi teatrale e ne evidenzi le forme scultoree. Le opere presenti sono principalmente scultoree, ma sono presenti anche delle tele, alcune fatte appositamente da Mitoraj per l’esposizione.
Igor Mitoraj |
Il dopo mostra è stato di nuovo dedicato alla degustazione. Tappa alla gelateria naturale de’ Coltelli, nata nel 2004 e che si distingue per l’utilizzo di materie prime selezionate tra le eccellenze italiane (vedasi il pistacchio di Bronte, la mandorla di Noto) e per l’artigianalità della lavorazione e delle materie prime che evitano l’utilizzo di prodotti di sintesi, conservanti o coloranti. Il gelato viene prodotto con latte fresco di alta qualità, uova fresche, frutta di stagione e le materie vengono acquistate da produttori locali, come il pinolo bio del Parco di San Rossore. I gusti di frutta sono fatti solo con acqua, zucchero e frutta di stagione.
I gusti sono sempre diversi perché seguono la stagionalità e inoltre sono molto particolari. Non potete capire quanto fossero buoni il gusto Liquirizia “Amarelli”, il fiordilatte di ricotta di pecora e lo yogurt di pecora con miele e noci. Tra i gusti di frutta, eccezionali sono il caco con la vaniglia, la mela con il macis e la pera con il pepe rosa.
L’ultimo giorno dopo una nuova capatina alla Spa, ad ospitarci per pranzo è stato il Ristoro del giardino nascosto a Coltano (Pi), tappa conclusiva di questo meraviglioso tour dove abbiamo degustato specialità tipicamente toscane rivisitate in chiave moderna. Dalla pappa al pomodoro con l’alice, passando per la lardiata (maccheroni conditi con lardo, aglio e cipolla) e per il peposo, per finire con un dessert a base di mousse di cioccolato De Bondt con scorzette di arancia candita e ricotta montata con miele di spiaggia e pinoli.
Che dire, ripartirei anche subito, all’istante!
Spero di avervi invogliata a fare un salto a Pisa, una città che merita davvero tanto e che oltre alla mitica e conosciutissima Piazza dei miracoli offre tanto di più, sia a livello gastronomico che a livello culturale. Non perdetevi l’occasione di fare un salto alla manifestazione DolcementePisa approfittando anche per visitare le mostre di cui vi ho parlato.
Insieme a me nel tour c’erano:
– Ornella di Fatto in casa è più buono
– Monica di Cotto, fotografato e mangiato
– Silvia di Acqua e farina Sississima
– Marina di La tarte Maison
-Aurora di La salsa Aurora
9 commenti sul post:
“In attesa di #DolcementePisa, il resoconto del mio blogtour”
A parte il "tuttobellissimissimo"…ma quelle due piscine sono una favola….io che vivrei nell'acqua 12 mesi all'anno, che goduria!!!
Ve la siete meritata questa vacanzina, bravissime! 🙂
Sì, una goduria infinita! Anche io nell'acqua sto molto bene e volentieri, spcie se poi è calda! Sarà perchè sono dei pesci???
Anch'io sono dei pesci…. ci sarà un fondo di verità anche per gli scettici come me?
Che bella esperienza, ricca di buon cibo, posti incantevoli e compagnia il top!!!
grazie mille Marina!
Grazie a te Ornella. E' stato un piacere conoscerti! :*
un tour fantastico, contenta di averti conosciuta! Un abbraccio SILVIA
Anche io!
Ok a questo punto direi di ripetere l'ammollo nelle piscine per altri due o tre giorni, che dici?! Oggi come oggi ne avrei un gran bisogno! Un abbraccio e grazie 😉
Saremo pure dei pesci per qualche ragione no?