Se non avessi controllato lo spam non avrei preso parte a questo tour. Sì, perchè la mail dell'agenzia Context, che mi contattava per chiedere se avessi avuto voglia di partecipare a un loro tour per parlarne poi nel blog, era finita proprio lì, nello spam.
L'idea mi pareva carina e dopo una serie di mail mi sono accordata per il 26 giugno, che ovviamente è risultato essere uno dei giorni più torridi da quando è iniziata l'estate.
Se avete voglia di farvi un giro per locali tipici a Firenze e gustare virtualmente con me alcune specialità toscane, affrettatevi! Il tour inizia!
Il tour era previsto per le 15. Appuntamento alla Feltrinelli di piazza della Repubblica. All’ora stabilita ero lì e a un certo punto girandomi ho visto una signora sorridente affiancarsi a due americane e ho dedotto che potesse essere la nostra guida; mi sono avvicinata timidamente e solo in quel momento ho capito che il tour sarebbe stato in inglese. In effetti con l’agenzia che mi aveva contattato ci eravamo scritte in inglese, ma non avendolo chiesto esplicitamente non lo sapevo. Poco male. E’ stata un’occasione per poter fare conversazione in inglese.
La nostra guida si chiamava Adrienne ed è una giovane signora austriaca, sposata con un inglese che vive a Firenze da circa 7 anni. Adrienne è davvero simpatica, preparata e sorridente e grazie a lei il tour è andato liscio ed è stato molto piacevole. Purtroppo le due americane, madre e figlia non erano particolarmente socievoli e quindi con loro non ho potuto dialogare; un peccato perchè poteva essere l’occasione di conoscere due persone nuove.
Firenze tour: la Cantinetta dei Verrazzano
Per prima tappa del tour Adrienne ci ha portato alla Cantinetta dei Verrazzano un bar/pasticceria per gustare un ottimo caffè e dei dolcetti tipici fiorentini e dove ci ha spiegato che la cucina fiorentina è una cucina povera, fatta con ingredienti locali e di stagione: i dolci non sono mai molto ricchi di zuccheri, perchè lo zucchero era un ingrediente molto costoso e spesso si usavano le mandorle per la cospicua presenza di mandorli;
Tra i dolcetti tipici assaggiati abbiamo gustato il pan del pescatore, un biscottone a base di farina, uova, burro, mandorle, pinoli e uvetta che deriva il suo nome dal fatto che i pescatori ne portavano con sé grandi quantità nei periodi in cui si assentavano da casa per lungo tempo, dato il loro alto contenuto energetico e la loro buona conservabilità. Il dolcetto che però ci ha lasciati senza fiato è un dolcetto a base di farina di mandorle che racchiude all’interno una succosa amarena: se andrete a Firenze da Verrazzano ricordatevi di assaggiarlo!
Trovate una ricetta del pan del pescatore, qui
Quanto a questa prima tappa ho apprezzato molto le informazioni che ci Adrienne ci ha dato, ma ho trovato forse poco istruttivo il fatto che in questo posto il caffè sia sì buonissimo, ma poco rappresentativo del caffè che beviamo in Italia. In effetti qui il caffè viene servito in tazze grandi da the ed è molto alto. Se la scelta sia stata studiata appositamente per incontrare il gusto degli stranieri che solitamente prediligono un caffè lungo non lo so, ma secondo me è sbagliato presentare un caffè “anomalo” in tour che vuole mostrare le tipicità italiane e fiorentine nello specifico.
Firenze tour: la bottiglieria Alessi
Per la seconda tappa del tour ci aspetta una visita alla Bottiglieria Alessi per assaggiare un aperitivo all’Italiana annaffiato da un buon Chianti del 2015, che pare sia sta una ottima annata.
La bottiglieria è davvero molto bella ed ha una meravigliosa cantina al piano inferiore che conta migliaia di bottiglie di vini di ogni sorta e provenienza. Insieme ai vini si possono acquistare anche prodotti tipici, pecorini, salumi, caffè, biscotti, salse e distillati. Una sorta di emporio gigante.
Ci sediamo attorno ad un tavolo e ci servono un tagliere con del pane toscano, che Adrienne spiega essere caratteristico per il fatto di essere senza sale e che dunque si mangia sempre accompagnato a dell’affettato, oppure fatto sotto forma di crostino. Naturalmente per noi italiani l’informazione è superfluo, ma il tuor è pensato per stranieri, quindi è normale che questa informazione sia specificata. Nel tagliere troviamo appunto del pane servito con della finocchiona, del capocollo stagionato, delle fettine di pecorino e fin qui ci siamo. Insieme a questi stuzzichini però vengono servite anche delle albicocche con aceto balsamico e dell’uva.
Anche qui, come per il caffè ho trovato poco rappresentativa la presenza delle albicocche con l’aceto balsamico che in alcun modo può essere considerato “tipico” in un aperitivo italiano. A mio avviso un tour che voglia far conoscere le tipicità del posto non deve essere “addomesticato” per incontrare il gusto dello straniero, altrimenti si presenta un’idea sbagliata di ciò che tipicamente si mangia in un posto.
La buchetta del vino: il primo Wine Bar della storia
La terza tappa che ci aspetta è la visita da Procacci, un alimentari di lusso che vende prodotti a base di Tartufo (l’incubo per me che non lo mangio e di cui non sopporto l’odore!). Ma lungo la strada che ci porta a procacci, Adrienne ci fa notare una finestrella sul muro; ci spiega che nella parte bassa sotto la finestrella all’interno dell’edificio c’era una sorta di cantina; la gente passando bussava alla finestrella e dall’interno qualcuno gli allungava una bottiglia di vino. In un certo senso questa pittoresca finestrella rappresenta un prototipo di Wine Bar!
Firenze tour: Procacci, alimentari di lusso e tartufo
Proseguiamo alla volta di Procacci dove Adrienne ci fa assaggiare un panino al tartufo. Io non mangio tartufo e non ne sopporto l’odore quindi evito di assaggiare. Il locale è molto bello e caratteristico.
Degustazione di Oli extravergini e Aceti: La bottega dell’olio
Dopo il tartufo ci aspetta una degustazione di oli extravergini di oliva, di aceti balsamici e aceti di vino aromatizzati presso La bottega dell’olio. Ci spiegano come va fatta una degustazione; ci fanno assaggiare tre oli extravergini in ordine dal più leggero, quello siciliano, a quello più forte, quello toscano (veramente buonissimo!). Segue una degustazione di aceti balsamici invecchiati 8 e 9 anni e un aceto di vino aromatizzato alla rosa, davvero buono!
Ultima tappa: un gelato presso la gelateria “Perchè no?”
Dato il caldo torrido ci aspetta come ultima tappa un gelato da Perché no? una gelateria consigliata dalla guida Slow Food; propone gelati artigianali fatti con ingredienti naturali di prima qualità e senza utilizzo di coloranti, conservanti, emulsionanti e grassi vegetali idrogenati. Gelati fatti a partire da latte, panna, zucchero e uova.
La visita si conclude qui. Saluto Adrienne che mi chiede il nome del blog perchè vuole venire a visitarlo!
Conclusioni del Firenze tour
Il tour è molto piacevole e Adrienne, la guida, è stata esauriente, disponibile e preparata. I posti visitati interessanti, ma nell’insieme secondo me per dare un’idea veritiera della vita e di ciò che si mangia a Firenze ci sono posti più tipici mentre invece secondo me il tour è un pò troppo pensato/orientato e studiato per stranieri. Da questo punto di vista secondo me andrebbe un po’ depurato e reso più genuino facendo ad esempio assaggiare prodotti ancora più tipici, come i crostini con i fegatini, la cecina, la panzanella, i cantucci ecc. magari organizzando il tour la mattina.
Alcune ricette toscane:
Per partecipare al tour:
8 commenti sul post:
“Il mio mini tour gastronomico a Firenze”
no lapredotto, no cecina/farinata, no pappa al pomodoro… ma balsamico e albicocche e caffè lungo… mah
beh, si è voluto forse andare un po’ incontro ai gusti americani, però anche secondo me è il punto debole del tour che comunque è stato molto piacevole. Tieni presente che il tour si svolgeva di pomeriggio ed era un caldo allucinante quindi mangiare il lampredotto per dire magari era un po’ impegnativo. Inoltre è un tour di 2 ore e mezzo e non si può girare tanto dopo aver mangiato come dei maialini…:)
Ciao Martina, a meno che tu non fossi stata avvertita che era un tour a tema (o meglio, di nicchia), effettivamente hai ragione che sia tutto poco rappresentativo dell’Italia/Toscana/Firenze. La chicca migliore forse la finestra del vino e bellissime comunque le location. Tu sempre e comunque coinvolgente, e grazie per la condivisione.
Sì, quello è un po’ limite del tour a mio avviso. Come scusante posso dire che il tour si svolgeva di pomeriggio ed era caldissimo quindi magari certe pietanze on erano tanto indicate. Tipo il lampredotto ad esempio o altri piatti tipici che sono più adatti a un pranzo per dire
firenze in estate = inferno puro
Esatto, ma anche Bologna si difende bene 🙂
Ciao Martina. Contento per il tuo tour enogastronomico. Le tue ricette toscane erano già da tempo sul mio pc, ti seguo da tanto. Ricordo le estati di Bologna, se magari capitavo nel nostro appartamento di studenti d’ estate, in via Lame. Bologna sgravata dagli studenti aveva spazi vuoti che risuonavano, quasi surreali. E il caldo, senza neppure la brezza marina, ti faceva sentire nel deserto.
Ciao Vincenzo, ricordo bene anche io l’incubo! Ho abitato per 10 anni in via Capo di Lucca e d’estate era un incubo se avevi degli esami magari a Luglio. Ricordo anche l’effetto città fantasma del centro d’estate. Davvero desolante!