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Cotton fioc edibili per halloween

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: facile
cotton fioc edibili per halloween

E’ da tanto che non pubblicavo più in questo mio angoletto, ma fa parte un po’ del mio carattere un po’ incostante e prono ad entusiasmi tanto quanto a altrettanti cali di interesse e un po’ del mood estivo quando mollo gli ormeggi, cazzo la randa e me ne vado veleggiando per la città piuttosto che prendere la polvere in casa; per quello ho tutto l’inverno, quando la pigrizia in me innata prende drasticamente e inesorabilmente il sopravvento su ogni mio più ardito tentativo di scollare le chiappe dalla sedia.
E l’autunno è quella zona di (s)confort che precede la mollezza invernale, in cui ho mille idee in testa senza riuscire a realizzarne una, come paralizzata dall’improvviso calo delle temperature e dei mar(r)roni; scoglionata dall’impreparazione in cui ogni volta questa stagione mi coglie.

E’ l’autunno del non so cosa mettermi, degli strati aggiunti mano a mano; della copertella de nonna sulle gambe, delle coperte aggiunte una a una sul letto prima di capitolare al piumino.

Ma è anche la stagione di Halloween, che lo so che molti criticano, perchè non è una festa nostra, ma cosa vi devo dire, per me è una festa tanto carina e mi piace, quando ho tempo, preparare delle cosine simpatiche per l’occasione. Che poi non è che lo festeggi, però mi piace appunto scovare idee mangerecce simpatiche e realizzarle.

E ora veniamo all’idea per Halloween di oggi: i cotton fioc edibili. Disgustosi bastoncini per le orecchie con tanto di cerume che i vostri bambini adoreranno, forse tanto quanto mi sono divertita io a farli!

Insalata di ceci estiva con pomodorini confit e melanzane

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: facile
insalata di ceci estiva

L’estate bolognese procede con il suo carico di afa e di mettersi ai fornelli tanta voglia non ne ho, ma ogni tanto mi piace sperimentare piatti freddi che includano legumi e cereali per fare il pieno di fibre, sali minerali e vitamine.

Mi sono imbattuta nella ricetta dell’insalata di farro e ceci di Jul’s e subito l’ho voluta provare perchè mi ispirava davvero tanto e da quando l’ho provata l’ho rifatta diverse volte perchè è piaciuta tanto sia a me che a mio marito. Io ho apportato qualche modifica, ma in linea di massimo la ricetta è la stessa. Non è velocissima, ma nella ricetta vi darò alcune dritte per accorciare un po’ i tempi nel caso voleste una versione un po’ più veloce.

Parmigiana di melanzane in vasocottura

Di: 0 Difficoltà: facile
parmigiana di melanzane in vasocottura

Una tecnica, quella della vasocottura che è davvero eccezionale, permette di ottenere pietanza saporite usando pochi grassi e cuocendo 1 porzione in soli 6 minuti! Inoltre, i piatti cuocendo in un vasetto che nei 6 minuti di cottura va sottovuoto, possono essere conservati in frigorifero per due settimane! Per mangiarli caldi poi è sufficiente rimettere il vasetto al microonde. In questo modo si possono preparare tanti piatti e conservarli in frigo per avere qualcosa di pronto ogni volta che lo vogliamo.

Sul blog trovate altre ricette con questa tecnica di cottura di cui metterò i link a fondo post; quella che vi presento oggi è la parmigiana di melanzane in vasocottura. Io la preparo light, utilizzando le melanzane a crudo e viene molto buona comunque, ma voi siete liberi di friggere o arrostire le melanzane anticipatamente per poi comporre la parmigiana e terminare la cottura al microonde.

Pinsa romana

Di: 16 commenti 16 Difficoltà: media
pinsa romana

La leggenda vuole che la pinsa romana fosse una ricetta già in uso presso gli antichi romani; la verità è che sì, la pinsa intesa come prodotto lievitato dalla forma allungata e fatta con un mix di farine e lievito naturale esiste sin dai tempi dei romani; in latino pinsere significava allungare, schiacciare: da qui l’origine del nome pinsa.

La pinsa romana moderna però, costituita da uno specifico e bilanciato mix di farine diverse e pasta madre acida è invenzione di Corrado di Marco, che per ragioni commerciali ha lasciato che i consumatori continuassero a credere che la ricetta derivasse dall’antichità, perchè questo aneddoto, riportato erroneamente da un giornalista che lo intervistò, conferiva al suo prodotto quel qualcosa in più dato dal fascino della storia.

Ecco perchè, sebbene ormai in commercio esistano diversi mix di farine per pinsa romana, solo uno è il vero mix per realizzare la pinsa ed è quello del sig. Di Marco.

Di Marco è nipote di un panettiere che faceva pane nel periodo della guerra del ’15-’18 utilizzando un forno trainato da un carretto e che ha trasferito al nipote molte delle sue conoscenze sull’arte bianca introducendolo ai segreti delle svariate forme di lievito naturale e al gusto per la ricerca e la sperimentazione. Sì, perchè in un’intervista Di Marco spiega come il nonno utilizzasse svariate piante che conosceva molto bene e che immagino facesse fermentare per ottenerne diverse forme di lievito che conferivano al prodotto ognuno caratteristiche diverse.
Dalla conoscenza dei lieviti naturali e delle farine, approfondita grazie all’affiancamento con tecnici del mestiere e dall’amore per la sperimentazione e per trasmessogli dal padre, Di Marco ha sviluppato il suo mix contenente farina di soia, farina di riso, farina di frumento ad alto contenuto proteico (per garantire la tenuta delle lunghe lievitazioni) e pasta madre acida in proporzioni bilanciate per ottenere un risultato ottimale.