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Biscotti di Halloween con ragnetti 🎃

Di: 7 commenti 7 Difficoltà: media
Biscotti di Halloween con ragnetti

Questa è la prima ricetta che pubblico per Halloween. Sono un po’ pigrona o disorganizzata, mettetela come vi pare, ma finisce sempre che quando dovrei non ho mai voglia di mettermi a fare ricette specifiche per una determinata festività, panettoni e colombe a parte, ma questa volta sono incappata nei biscotti di Halloween di Eva e li ho trovato carinissimi, tanto che ho trovato la voglia di farli!

Da Eva ho preso l’idea di come realizzare i biscotti, poi però ho un po’ modificato la ricetta perchè la quantità di zucchero che i biscotti al burro di arachidi in generale prevedono, è davvero eccessiva per i miei gusti. Per fortuna pur diminuendo la dose a 120g, i biscotti sono riusciti bene e non mi hanno dato problemi.

Nel mio caso ho fatto anche gli occhietti, con della ghiaccia reale. E’ un lavoro un po’ impegnativo, ma tutto sommato mi ha divertito!
Passiamo alla ricetta.

Pomodorini di pappa al pomodoro

Di: 16 commenti 16 Difficoltà: facile
pomodorini di pappa al pomodoro

A questo tipo di preparazioni proprio non so resistere. L’idea è di Simone Rugiati. Molti non lo sopportano, forse per via del fatto che è un po’ arrogantino. Io però lo trovo eccezionale dal punto di vista della creatività. Le sue preparazioni non sono fatte di accostamenti mirabolanti e di ingredienti introvabili, ma di ingredienti comuni utilizzati in maniera originale. Di lui inoltre apprezzo il modo didascalico e molto puntuale che ha di spiegare e il fatto che chiarisca sempre il perché e il per come di ciascun passaggio.

Quando ho visto preparare questi pomodorini di pappa al pomodoro me ne sono innamorata immediatamente. Sono veramente meravigliosi! Un po’ come i gomitoli di patate che trovate sempre qui sul blog. Ma ve la immaginate una cena a base di finger food che preveda questi pomodorini qui?

Beh, intanto vi spiego come farli.

Vincisgrassi marchigiani bianchi ovvero le lasagne di casa mia

Di: 6 commenti 6 Difficoltà: facile
vincisgrassi marchigiani in bianco

Nelle marche abbiamo le nostre lasagne e si chiamano Vincisgrassi. A casa mia si fanno in un modo non troppo dissimile a quello delle lasagne emiliane, eccetto per il ragù, che facciamo con carne mista (maiale e manzo) e con la polpa anziché concentrato di pomodoro. I Vincisgrassi marchigiani tradizionali invece differiscono dalle lasagne per la presenza di carne tagliata in maniera più grossolana, non tritata, per la presenza di rigaglie di pollo, per la mancanza di besciamella e per la presenza spiccata di spezie quali chiodi di garofano e noce moscata.

Il nome Vincisgrassi è dovuto a un generale austriaco, Alfred von Windisch-Graetz, che, si dice, avesse combattuto e vinto nell’assedio di Ancona, nel 1799, che vedeva contrapposte le truppe austro-russo-turche a quelle napoleoniche. In onore di tale vittoria, una cuoca preparò questa pietanza, la quale piacque molto al generale tanto che la cuoca decise di dargli il suo nome che italianizzò appunto in Vincisgrassi.

Quelli di cui però vi scrivo la ricetta sotto non sono i Vincisgrassi al ragù, ma sono quelli in bianco che prevedono besciamella, funghi e piselli e sono davvero buonissimi. Vi lascio dunque alla ricetta.

Schiacciata con l’uva toscana

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: media
schiacciata con l’uva

E’ tempo di vendemmia. E’ tempo di cieli grigi, di tappeti di foglie colorate, di aria frizzantina, di caldarroste, di uva e moscerini. E in questa stagione ho voglia di starmene in casa. L’autunno mi coglie sempre impreparata, psicologicamente e fisicamente. Non sono pronta ai primi freddi, non so mai come vestirmi e sono una freddolosa cronica. E non sono neanche pronta alle giornate che si accorciano, all’escursione termica tra giorno e sera, alle piogge. Mi manca il sole. come fosse l’aria.
E allora me ne sto a casa, un po’ annoiata e cerco di allontanare la noia cucinando tra un lavoro e l’altro. E non c’è niente di meglio che un lievitato ad accompagnare i pomeriggi autunnali.
Dapprima l’impastamento, che è sempre affascinante. Vedere un impasto informe fatto della somma degli ingredienti che piano piano prende forma e diventa liscio, setoso e soffice è come un miracolo e poi l’impasto che cresce, un’altra magia. Infine la cottura. il dolce che si gonfia e si colorisce e il profumo del dolce cotto che comincia a insinuarsi piano piano uscendo timidamente dallo sportello del forno.