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Parmigiana di melanzane in vasocottura

Di: 0 Difficoltà: facile
parmigiana di melanzane in vasocottura

Una tecnica, quella della vasocottura che è davvero eccezionale, permette di ottenere pietanza saporite usando pochi grassi e cuocendo 1 porzione in soli 6 minuti! Inoltre, i piatti cuocendo in un vasetto che nei 6 minuti di cottura va sottovuoto, possono essere conservati in frigorifero per due settimane! Per mangiarli caldi poi è sufficiente rimettere il vasetto al microonde. In questo modo si possono preparare tanti piatti e conservarli in frigo per avere qualcosa di pronto ogni volta che lo vogliamo.

Sul blog trovate altre ricette con questa tecnica di cottura di cui metterò i link a fondo post; quella che vi presento oggi è la parmigiana di melanzane in vasocottura. Io la preparo light, utilizzando le melanzane a crudo e viene molto buona comunque, ma voi siete liberi di friggere o arrostire le melanzane anticipatamente per poi comporre la parmigiana e terminare la cottura al microonde.

Pinsa romana

Di: 16 commenti 16 Difficoltà: media
pinsa romana

La leggenda vuole che la pinsa romana fosse una ricetta già in uso presso gli antichi romani; la verità è che sì, la pinsa intesa come prodotto lievitato dalla forma allungata e fatta con un mix di farine e lievito naturale esiste sin dai tempi dei romani; in latino pinsere significava allungare, schiacciare: da qui l’origine del nome pinsa.

La pinsa romana moderna però, costituita da uno specifico e bilanciato mix di farine diverse e pasta madre acida è invenzione di Corrado di Marco, che per ragioni commerciali ha lasciato che i consumatori continuassero a credere che la ricetta derivasse dall’antichità, perchè questo aneddoto, riportato erroneamente da un giornalista che lo intervistò, conferiva al suo prodotto quel qualcosa in più dato dal fascino della storia.

Ecco perchè, sebbene ormai in commercio esistano diversi mix di farine per pinsa romana, solo uno è il vero mix per realizzare la pinsa ed è quello del sig. Di Marco.

Di Marco è nipote di un panettiere che faceva pane nel periodo della guerra del ’15-’18 utilizzando un forno trainato da un carretto e che ha trasferito al nipote molte delle sue conoscenze sull’arte bianca introducendolo ai segreti delle svariate forme di lievito naturale e al gusto per la ricerca e la sperimentazione. Sì, perchè in un’intervista Di Marco spiega come il nonno utilizzasse svariate piante che conosceva molto bene e che immagino facesse fermentare per ottenerne diverse forme di lievito che conferivano al prodotto ognuno caratteristiche diverse.
Dalla conoscenza dei lieviti naturali e delle farine, approfondita grazie all’affiancamento con tecnici del mestiere e dall’amore per la sperimentazione e per trasmessogli dal padre, Di Marco ha sviluppato il suo mix contenente farina di soia, farina di riso, farina di frumento ad alto contenuto proteico (per garantire la tenuta delle lunghe lievitazioni) e pasta madre acida in proporzioni bilanciate per ottenere un risultato ottimale.

Biscotti pan di stelle fatti in casa

Di: 4 commenti 4 Difficoltà: facile
biscotti pan di stelle fatti in casa

Per la ricetta di questi biscotti ho cercato un po’ in rete e utilizzato la ricetta che gira un pò i tanti siti, poi ho verificato anche gli ingredienti presenti nei biscotti originali per poi fare delle mie piccole modifiche sia negli ingredienti che nella lavorazione per giungere alla ricetta che vi posto oggi cum gaudio magno.

Ovviamente la sfida era riuscire a farli il più possibile simili agli originali. Inizialmente avevo comprato un vasetto che conteneva delle stelline bianche e pensavo di usare quelle; poi però sono incappata in alcuni siti che utilizzavano la glassa per realizzare le stelline o magari la pasta di zucchero.

Come ricalcolare gli ingredienti di una torta in base alle dimensioni dello stampo

Di: 12 commenti 12 Difficoltà: facile
calcolare il volume dello stampo

Spesso mi viene chiesto di quanto aumentare o diminuire le dosi di una mia torta volendo utilizzare rispettivamente uno stampo più grande o uno più piccolo. Se ad esempio la torta è per uno stampo da 20cm, quanto devo aumentare la dose di uova, zucchero, farina ecc…per farla in uno stampo da 24 o da 28? Oppure, quanto devo diminuire le dose per uno stampo da 18?
Ho pensato di farci un breve post a cui fare riferimento ogni qual volta qualcuno me lo chiederà, sperando che possa essere utile a tutti.
Nel post vi insegnerò come calcolare il fattore di moltiplicazione per il quale moltiplicare gli ingredienti e ottenere la dose giusta di impasto per questo o quello stampo.

Costine di maiale sous vide – costine cbt

Di: 3 commenti 3 Difficoltà: facile
costine di maiale sous vide

La cbt (cottura a bassa temperatura) regala davvero soddisfazioni incredibili ed è davvero interessante e appassionante . Lo è per me, anche se è un mondo tutto da scoprire e pieno di cose da imparare e capire.

Mi piacerebbe infatti prendere un libro e ce n’è uno appena uscito che deve essere fatto benissimo di Marco Pirrotta: un compendio che credo risponda a ogni domanda e chiarisca ogni aspetto, ma che ha un costo elevato; non dico che sia caro, perchè penso sia adeguato alla completezza del contenuto e deve essere costato parecchia fatica e impegno, però costoso lo è e non è per me questo il momento di spendere sta cifra. Se siete appassionati di questa arte della cottura e avete la possibilità, pur non avendolo sfogliato, ve lo consiglio. Sto nel gruppo Facebook dell’autore e mi pare che chi l’ha preso ne sia contento. 

Ho provato qualche piatto cbt (o sous vide, che letteralmente significa sotto vuoto, perchè la cottura a bassa temperatura spesso si fa sottovuoto). Poi in fondo al post vi metto i link alle altre ricette che ho provato e che mi hanno soddisfatta.

Intanto oggi vi propongo delle costine di maiale sous vide, che poi ho finito con salsa BBQ al forno per creare la crosticina caramellata che ne accende il sapore. Sono qualcosa di meraviglioso se vi piace questo tipo di preparazione. L’osso esce bello pulito e la carne è un burro.

Torta crema chantilly e fragole

Di: 18 commenti 18 Difficoltà: media
torta crema chantilly e fragole

Questa torta la settimana scorsa l’ho fatta bene tre volte! Mio marito ha compiuto 50 anni! La prima con un diametro di 28cm per festeggiare con i ragazzi del trio di mio marito e 2 amici (decisamente sovradimensionata per 6 persone, ma non ne è avanzata poi molta eh!), poi sono scesa a 20cm di diametro per il festeggiamento a casa di mia suocera con mio cognato e mio nipote (che è quella che vedete in foto nel post) e infine l’ultima, da 18cm per festeggiare con una coppia di amici.

Ora vado in sciopero e niente più torta crema chantilly e fragole per un po’!

Di seguito vi do le dosi per la torta da 20 cm