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Babka di Ottolenghi al cioccolato o chocolate Krantz cake

Di: 6 commenti 6 Difficoltà: media
Babka di Ottolenghi al cioccolato

iniziate a preparare la Babka di Ottolenghi setacciando la farina nel boccale dell’impastatrice (o in un terrina se impastate a mano). Versate poi lo zucchero, il lievito sbriciolato, 2 uova e tutta l’acqua. Ottolenghi mette anche della grattatura di buccia di limone: Io non amo molto il mix cioccolato-limone. Piuttosto, se le arance sono di stagione, suggerisco di mettere buccia di arancia.   Azionate l’impastatrice a bassa velocità per 5 minuti circa, finché l’impasto si sarà compattato; unite qui; aumentate la […]

Chiffon cake lemon and poppy seeds – limone e semi di papavero

Di: 11 commenti 11 Difficoltà: facile
chiffon cake lemon and poppy seeds

Di tanto in tanto mi piace riprovare a fare una chiffon cake ma variandola un po’. Qui sul blog ne trovate alcune versioni dalla classica a quella alla pandano, di un meraviglioso colore verde menta. In fondo all’articolo, dopo la ricetta, metterò i link alle altre versioni, tra cui anche quella “bounty” al cocco e cioccolato.

Dopo un periodo di completo disinteresse alla cucina sto tornando ad avere voglia. Mi succede sempre.. Finisco sempre per tornare ad appassionarmi a nuove ricette. Ne ho in mente qualcuno proprio carina, quindi stay tuned!

Parmigiana di zucchine in bianco

Di: 4 commenti 4 Difficoltà: facile
parmigiana di zucchine in bianco

preparare la parmigiana di zucchine in bianco non è affatto difficile; richiede però un po’ di pazienza; il risultato però vale davvero il tempo perso.   Frittura delle zucchine per la parmigiana lavate accuratamente le zucchine e, munitevi di una mandolina; con questa affettate le zucchine a fette sottili di circa 2mm. in una ciotola di piccole dimensioni versate la farina. Munitevi di una terrina pulita. Ora con pazienza procedete a infarinare le fette di zucchina una a una, scuotendole […]

Ghiaccioli latte e menta….brrrr

Di: 8 commenti 8 Difficoltà: facile
Ghiaccioli latte e menta

preparare i ghiaccioli latte e menta è veramente semplice. Procuratevi degli stampi per ghiaccioli e siete già a metà dell’opera. Se non avete gli stampi appositi, potete anche utilizzare dei bicchieri di plastica di quelli usa e getta o magari gli stampi in silicone da babà o quelli da muffin.   Iniziamo a preparare i ghiaccioli latte e menta in una casseruola versate il latte insieme allo zucchero, al destrosio (o al miele se usate quello); unite le foglie di […]

Punta di petto sous vide con salsa gravy: 24 ore di cottura per un risultato da sballo

Di: 19 commenti 19 Difficoltà: facile
punta di petto sous vide con salsa gravy

La punta di petto è un taglio di carne di seconda scelta, perchè cartilaginoso e stopposo una volta cotto; inoltre è ricca di fasce di grasso visibile e dunque lo scarto è molto. In Italia questo taglio di carne viene usato prevalentemente per fare il brodo. La punta di petto chiamata più genericamente petto è situato nella parte anteriore dell’animale, adiacente al taglio reale, alla spalla e alla zampa anteriore. Una volta rimosso il grasso visibile rimane una carne magra e dal contenuto calorico piuttosto esiguo.

Se in Italia, come dicevo, questo taglio di carne viene usato solo da brodo o tuttalpiù per il macinato, in america, dove la cultura della carne e le tecniche per cuocerla sono molto vive, la punta di petto, brisket in americano, viene cotta a bassa temperature per ore e ore, tanto da diventare tenerissima e da essere usata nei panini o così com’è.

Io ho voluto provare a cucinare questa carne per 24 ore sottovuoto a una temperatura di 68° centigadi per poi scottarla 3 minuti per lato su una padella di ghisa rovente.
Il risultato è qualcosa di sorprendentemente buono e tenero che rifarò assolutamente. C’è anche chi cuoce a temperatura più bassa per ben 72 ore!

Crescenta bolognese o crescente delle sorelle Simili

Di: 36 commenti 36 Difficoltà: facile
crescenta bolognese o crescente bolognese

Le sorelle Simili qui a Bologna le conoscono tutti di nome. Sono un’istituzione. Due gemelle che in passato gestivano un forno e ora, dal 1986, gestiscono una scuola di cucina conosciuta in tutto il mondo.

Ora una premessa. Non me ne vogliano i bolognesi che guai a chi osa criticare la loro tradizione culinaria, ma, a mio modesto parere, qui a Bologna il pane e i lievitati non li sanno fare o comunque li fanno maluccio.
Diciamo che la cucina emiliana vive di rendita per il fatto di aver inventato tortellini, lasagne e compagnia bella, ma a me la cucina qui è sempre sembrata greve, un po’ rozza nonché inutilmente grassa. Non che i sapori non siano buoni, ma li ho sempre trovati un po’ volgarotti.

Della serie “nel dubbio tu aggiungi un panetto di burro, della besciamella o della panna e tutto diventa magicamente buono”. Ecco, secondo me a fare roba gustosa inzeppando tutto di burro non è così difficile. Il difficile è, sempre a mio parere, fare dei piatti buoni e con un tenore di grassi normale e qui questo concetto è una chimera.