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Bucce di limone candite nel pastorizzatore a temperatura controllata: procedimento e consigli

Di: 8 commenti 8 Difficoltà: facile
bucce di limone candite

In questo post, vi spiegherò come candire le bucce di limone in modo perfetto, passo dopo passo, utilizzando il metodo alla francese che evita le bolliture giornaliere e prevede, invece, di lasciare le bucce a una temperatura costante durante tutto il processo.

Il procedimento è lungo ma non richiede che stiate lì a monitorare quindi non vi impegnerà troppo.

Per fare questa ricetta avrete bisogno di un pastorizzatore casalingo in cui candirete le vostre scorze a bagno maria. Io ne ho uno della Silvercrest, della Lidl, ma su Amazon trovate a prezzi abbastanza buoni quelli della Klarstein.

L’unica difficoltà vera è quella di trovare un contenitore adatto alla canditura e un sistema efficace per tenere le bucce di limone sommerse nello sciroppo. Io ho risolto i mille problemi avuti fino ad ora grazie all’utilizzo di una pastaiola, di quelle che all’interno hanno uno scolapasta sempre in acciaio, ma poi vi spiegherò tutto di seguito.

Sablè alle mandorle – biscotti per monoporzioni e decorazioni

Di: 10 commenti 10 Difficoltà: facile
sablè alle mandorle

Questi sablè alle mandorle sono perfetti sono biscotti buonissimi da mangiare anche così, ma si prestano bene per essere utilizzati per decorare o comporre altri dolci. Ad esempio sono adatti per decorare dolci monoporzioni, come base per adagiare dolcetti a base di bavaresi o cremosi o anche da aggiungere a lato o da farcire. Questa ricetta può essere usata anche come base per crostate.

La bellezza di questa frolla è che mantiene perfettamente la forma in cottura e quindi restituisce biscotti molto dettagliati e precisi. Non gonfia in cottura ed è estremamente friabile e gustosa.

Ricetta di Ettore Cioccia

Crescia sfogliata di Urbino, la piadina sfogliata marchigiana

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: facile
crescia sfogliata di urbino

La crescia sfogliata urbinate, si può definire la piadina sfogliata marchigiana, perchè l’unica cosa che le differenzia dalla piadina romagnola è la presenza dell’uovo e del pepe nero che rendono la versione marchigiana ancora più ricca di sapore e di gusto.

Come per la versione romagnola anche la crescia si mangia accompagnata da salumi e formaggi. Un abbinamento tipico è con le erbe di campo “straginate” ovvero saltate in padella con aglio e peperoncino, con la “casciotta” di urbino e con quella che nelle Marche chiamiamo lonza e altrove chiamano coppa d’estate o solo coppa (da noi la coppa sono i ciccioli  affettati, ovvero quel salume che si ottiene da tutti gli scarti del maiale: orecchie, cartilagini ecc…).

Purè di patate: ricetta e consigli per un contorno cremoso

Di: 2 commenti 2 Difficoltà: facile
purè di patate

Ogni tanto, dopo avervi proposto ricette etniche e un po’ particolari, c’è anche bisogno di rispolverare le ricette base, i classici della cucina italiana. A volte penso che siano ricette troppo scontate e che tutti conoscono, ma magari non sempre è così. A volte magari certe ricette che diamo per scontate, non lo sono.

Succede che a volte certe ricette non le facciamo da tanto tempo e ci si dimentica come farle e allora le cerchiamo su internet.  Ecco allora che ho pensato che un classico  come il purè di patate, o purea di patate come qualcuno preferisce chiamarlo, non potesse mancare in un blog che si rispetti.

Una volta facevo il purè di patate Bimby che è senza dubbio di una comodità incredibile, però onestamente mi sono resa conto che il purè Bimby viene un po’ colloso e quindi preferisco il metodo classico.